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MONDODonald Trump accusa l'Oms e provoca la reazione cinese

19.05.20 - 11:25
Continua a essere infiammata la relazione internazionale relativa al triangolo Usa - Oms - Cina
Keystone
Il Portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian.
Il Portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian.
Fonte ats ans
Donald Trump accusa l'Oms e provoca la reazione cinese
Continua a essere infiammata la relazione internazionale relativa al triangolo Usa - Oms - Cina
Trump sta rivalutando l'adesione degli Stati Uniti all'Oms nel caso quest'ultima non dimostri la sua indipendenza dalla Cina

WASHINGTON / PECHINO - La lettera inviata dal Presidente degli USA Donald Trump all'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) «inganna l'opinione pubblica e infanga la Cina».

Sono le parole del Ministro degli Esteri, Zhao Lijian, riferendosi alla mossa del tycoon, che ha postato in piena notte su Twitter 4 pagine di accuse al Direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolineando la cattiva gestione dell'Oms nella crisi del Covid-19 e la mancanza di indipendenza da Pechino.

Secondo Zhao, la lettera «tenta di spostare l'attenzione dalla risposta maldestra» degli Usa alla pandemia.

Nell'accusa, Trump aveva minacciato L'Oms di sospendere definitivamente i finanziamenti da parte degli Stati Uniti e di riconsiderare l'adesione del proprio Paese all'Organizzazione. Ieri sera alla Casa Bianca il Presidente Usa aveva inoltre definito l'Oms «un burattino della Cina». 

Nella missiva, Trump mette l'accento sull'«allarmante carenza di indipendenza dalla Repubblica popolare cinese». Il lungo elenco di contestazioni parte delle segnalazioni «di report credibili» sulla diffusione di un virus a Wuhan a inizio dicembre, incluso un articolo della rivista medica Lancet. Entro fine dicembre l'ufficio di Pechino dell'Oms sarebbe stato a conoscenza di un problema a Wuhan, e il 31 dicembre le autorità di Taiwan segnalarono la trasmissione dell'infezione da uomo a uomo.

Poi si cita Zhang Yongzhen, dello Shanghai Public Health Clinic Center, autore della sequenza del genoma comunicata il 5 gennaio alle autorità e al pubblico in un post dell'11 gennaio, pagando il giorno successivo con la chiusura del suo laboratorio.

L'Oms ha ripetutamente, secondo Trump, dato giudizi «inaccurati e fuorvianti», spesso riprendendo le posizioni cinesi; tra la non trasmissione del virus da uomo a uomo, le lodi sulla «trasparenza» del Direttore generale alla Cina dopo un incontro con il Presidente Xi Jinping, e una presunta telefonata del 21 gennaio di Xi col numero uno dell'Oms perché non dichiarasse lo stato d'emergenza.

La lettera prosegue con il mancato accesso tempestivo ad un team di esperti internazionali già a fine gennaio, e la rivendicazione sull'inutilità della chiusura delle frontiere e della limitazione dei viaggi, richiesta dalla Cina. Rimarcando altre presunte lacune gestionali, e avanzando la richiesta di un'indagine indipendente, la missiva conclude che «è evidente che i ripetuti passi falsi» dell'Oms nella risposta alla pandemia «sono stati estremamente costosi per il mondo».

L'Oms, secondo Trump, deve ora dimostrare la sua indipendenza dalla Cina. In caso contrario, in assenza di cambiamenti significativi, «non permetterò che i dollari dei contribuenti americani continuino a finanziare un'Organizzazione che, allo stato attuale, non sta chiaramente servendo gli interessi dell'America» ha concluso Trump.

 

 

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