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REGNO UNITOBrexit, piano Johnson: "2 confini per 4 anni"

02.10.19 - 12:03
L'Irlanda del Nord uscirebbe a fine 2021 sia dall'Ue sia dall'unione doganale, ma per diversi anni godrebbe di leggi speciali
keystone-sda.ch/STF (Frank Augstein)
Brexit, piano Johnson: "2 confini per 4 anni"
L'Irlanda del Nord uscirebbe a fine 2021 sia dall'Ue sia dall'unione doganale, ma per diversi anni godrebbe di leggi speciali

LONDRA - "Due confini per 4 anni": è questo il senso della proposta di Boris Johnson, estensivamente anticipata dal Telegraph, per un accordo con l'Ue sulla Brexit come alternativa al backstop per il nodo chiave dell'Irlanda del Nord.

Irlanda del Nord che uscirebbe dopo la transizione a fine 2021 sia dall'Ue sia dall'unione doganale, come il resto del Regno. Ma rimarrebbe allineata per 4 anni al mercato unico per i beni agricoli e industriali, oltre a godere nello stesso periodo di un'esenzione dal codice doganale europeo e dall'Iva europea.

Il Daily Telegraph, giornale vicino al premier conservatore britannico, spiega che la proposta prevede l'istituzione di controlli doganali fra Irlanda e Irlanda del Nord non sulla linea di frontiera (che gli accordi di pace del Venerdì Santo del 1998 indicano debba essere senza barriere), bensì sparsi a una distanza imprecisata da essa: sui due lati del confine. E prevede per altro verso che i beni agricoli e industriali commerciati fra Paesi Ue e Irlanda del Nord vengano dichiarati al transito attraverso l'Irish Sea fra la stessa Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito.

Per alleggerire i controlli e facilitare le cose a Belfast, Londra chiede del resto all'Ue di non imporre all'Irlanda del Nord un codice doganale (Ucc) né le proprie regolazioni sull'Iva (Vat), entrambe richieste problematiche per Bruxelles; oltre a garantire un'esenzione del solo territorio nordirlandese dall'obbligo di uniformarsi alle tutele europee sul lavoro.

Questo regime andrebbe concordato fin da subito nell'ambito dell'accordo di recesso e resterebbe in vigore per quattro anni, dopo la transizione post Brexit già prevista nella vecchia intesa di divorzio raggiunta con l'ex premier Theresa May. Ossia fino al 2025. Poi spetterebbe al Parlamento locale di Belfast decidere se prorogarlo o istituire un confine più tradizionale con Dublino: decisione destinata potenzialmente a creare forte tensioni fra i maggiori partiti nordirlandesi, unionisti da una parte e repubblicani dall'altra.

Il primo no arriva da Dublino - Reazioni opposte in Irlanda sulla proposta di accordo sulla Brexit inviata da Boris Johnson all'Ue e anticipata dai media prima dello speech del premier britannico al congresso Tory. La ministra degli Affari Europei di Dublino, Helen McEntee, parla di un'offerta «prendere o lasciare» con aspetti «inaccettabili».

E l'opposizione del Fianna Fail di proposte «impraticabili e illegali». Pieno sostegno a Johnson invece dagli unionisti nordirlandesi del Dup, oppostisi in precedenza al backstop e all'accordo raggiunto da Theresa May.

L'Ue: «Esamineremo attentamente il testo oggi» - Il presidente della commissione ue Jean-Claude «Juncker avrà una telefonata oggi con il premier britannico Boris Johnson». Lo ha reso noto la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva precisando che «nel corso della giornata riceveremo un testo da Londra e lo esamineremo attentamente» e «ci sarà poi un dibattito costruttivo».

La portavoce ha poi ricordato che «l'Ue vuole un accordo» con Londra e che «un recesso ordinato è l'opzione preferibile rispetto ad un no deal».

«L'alternativa? Il no deal» - L'unica alternativa alla proposta offerta da Boris Johnson all'Ue come nuovo accordo sulla Brexit è quella di un "no deal", un divorzio senz'accordo. Lo ha detto lo stesso premier Tory al congresso di Manchester, in uno dei passaggi ripresi con maggiore evidenza dai media britannici.

Johnson ha presentato la sua proposta come «un compromesso» positivo «per entrambe le parti», avvertendo tuttavia che - se Bruxelles dirà no - Londra uscirà comunque il 31 ottobre, anche senz'accordo: «Uno sbocco per il quale siamo pronti».

Juncker sentirà nel pomeriggio Merkel, poi Jonhson - Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e la cancelliera tedesca Angela Merkel si sentiranno al telefono nel pomeriggio intorno alle 17.00. Lo riferisce la Commissione europea. Nel corso della telefonata i due dovrebbero parlare della Brexit e di altri dossier. Alle 17.15 Juncker sentirà invece il premier britannico Boris Johnson.

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