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STATI UNITIGossip sulle figlie, Trump caccia la sua assistente

31.08.19 - 08:43
Si sarebbe lasciata sfuggire, davanti a qualche bicchiere di troppo, che al presidente americano non piace farsi fotografare con Tiffany perché in sovrappeso
Keystone
Gossip sulle figlie, Trump caccia la sua assistente
Si sarebbe lasciata sfuggire, davanti a qualche bicchiere di troppo, che al presidente americano non piace farsi fotografare con Tiffany perché in sovrappeso

WASHINGTON - Donald Trump caccia una delle sue fedelissime. Madeleine Westerhout, assistente personale del presidente e al suo fianco fin dall'insediamento, lascia la Casa Bianca per uno scivolone con i giornalisti, ai quali ha raccontato dettagli sulla famiglia presidenziale dimenticandosi però di precisare che si trattava di una conversazione 'off the record'.

A Bedminster, in New Jersey, Westerhourt - davanti a qualche bicchiere di vino di troppo - ha fatto gossip sulle figlie del presidente, Ivanka e Tiffany, riferendo di aver con Trump un rapporto migliore rispetto al loro. Ma soprattutto Westerhourt, riporta Politico, si è lasciata sfuggire che al tycoon non piace lasciarsi fotografare con Tiffany perché la ritiene sovrappeso.

Trump smentisce seccamente che sia vero: "È assolutamente falso. Tiffany è una brava ragazza, una brava studentessa. Le voglio bene" dice mettendo in evidenza come dopo commenti del genere è "automatico" che una persona, in questo caso Westerhourt, lascia. "Mi ha detto di essere dispiaciuta, mi ha detto che aveva bevuto. È una brava ragazza, ma non si dicono cose del genere, neanche off the record" aggiunge.

Per il presidente la sua assistente ha superato una linea rossa invalicabile. E l'ha superata malamente, rompendo il patto di riservatezza e lasciando il presidente con un'altra casella da riempire. Le sue dimissioni vanno infatti ad allungare ulteriormente la già lunga lista di funzionari che hanno detto addio volontariamente o meno alla Casa Bianca.

Prima di entrare nell'entourage di Trump, Westerhout aveva lavorato al Republican National Committee prima e nella campagna elettorale di Mitt Romney nel 2012 poi. Secondo indiscrezioni, Westerhout non è stata subito una fan di Trump pur lavorando nello staff per la sua elezione: sarebbe scoppiata in lacrime la sera della sua vittoria perché delusa. Un episodio che avrebbe spinto Trump a bollarla come persona di cui non fidarsi. Poi però il presidente ci ha ripensato e Westerhout è diventata la sua assistente personale, responsabile di rispondere al telefono e a conoscenza di tutte le persone che Trump riceveva quotidianamente. L'importanza del suo ruolo era data soprattutto dalla sua vicinanza fisica al tycoon: l'ufficio della donna era infatti proprio davanti allo Studio Ovale e Westerhout aveva accesso facile e privilegiato al presidente. Un elemento non trascurabile per molti funzionari della Casa Bianca, soprattutto per l'ex capo dello staff John Kelly. Proprio Kelly aveva cercato di reclutarla come sua alleata per poter controllare Trump e i suoi visitatori. Un obiettivo fallito: ora entrambi sono fuori.
 
 

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