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FRANCIADal G7 parole al miele per Conte

24.08.19 - 21:50
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk loda il premier italiano uscente: «Uno dei migliori esempi di lealtà in Europa»
Keystone
Il premier uscente accolto da Emmanuel e Brigitte Macron.
Il premier uscente accolto da Emmanuel e Brigitte Macron.
Dal G7 parole al miele per Conte
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk loda il premier italiano uscente: «Uno dei migliori esempi di lealtà in Europa»

BIARRITZ - «Uno dei migliori esempi di lealtà in Europa». Nel giorno di apertura del vertice G7 di Biarritz, in Francia, l'endorsement al premier italiano uscente Giuseppe Conte arriva ancora una volta dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Che ribadisce la stima nei confronti del professore, senza alcuna riserva: «È sempre difficile difendere gli interessi nazionali e trovare soluzioni europee, ma su di lui posso dire solo cose positive», assicura.

Una scena che si ripete quando Conte arriva alla riunione dei leader europei, che precede il vertice, all'interno dell'hotel dove alloggiano i capi di Stato e di Governo. Ad accogliere «con particolare affetto e calore» il premier uscente, racconta chi c'era, sono il padrone di casa Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Domande, consigli, incoraggiamenti. Con Merkel che, a fine riunione, fa addirittura cambiare tragitto al convoglio che la porta dall'hotel Bellevue alla sede del G7 per non disturbare le dichiarazioni di Conte ai giornalisti. E lui, di certo, non si presenta nella splendida località francese affacciata sull'oceano con l'atteggiamento del premier dimissionario che intende tenere un basso profilo. Tutt'altro.

Appena atterrato all'aeroporto il professore convoca i giornalisti per rompere il silenzio mantenuto da quel 20 agosto, quando senza mai alzare la voce ha colpito e affondato il vicepremier italiano Matteo Salvini in Senato. Un discorso che i leader europei, assicurano fonti diplomatiche, ricordano con particolare piacere. Conte, davanti ai giornalisti, conclude l'opera. Inviando un messaggio chiaro al Partito democratico (Pd), anzi due. «Quella con la Lega è un'esperienza politica che io non rinnego, mi sono impegnato intensamente perché quella esperienza potesse offrire soluzioni positive per il Paese» ma «è una stagione politica chiusa che non si potrà riaprire più». Poi, alla domanda sull'ipotesi di un Conte bis, non fa il passo indietro che qualcuno da Roma forse si aspettava. Al contrario. «Io non credo che sia una questione di persone ma di programmi: posso augurarmi per il bene del Paese che i leader che stanno lavorando per dare prospettive all'Italia lo facciano intensamente e bene». E, dando le spalle alle auto dei leader europei che gli hanno appena espresso sostegno e simpatia, aggiunge: «Avendo maturato un'esperienza diretta di governo, credo di poter indicare quali siano i temi, e quali siano le soluzioni di cui il Paese ha bisogno».

Dopo la fustigata del 20 agosto il professore viene ormai percepito in Europa come l'anti Salvini, un ruolo che non gli dispiace affatto. E che a Bruxelles - dove si respira come una boccata d'ossigeno la possibile, definitiva uscita di scena dell'anima sovranista del governo - piace ancora di più. Non è un caso dunque che Conte abbia scelto proprio un contesto internazionale per rompere il silenzio, lasciando aperta una porta per il suo futuro, forte anche del sostegno dei colleghi europei.

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