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ITALIADomani il Senato vota il calendario della crisi

12.08.19 - 18:50
Scontro sulla decisione presa dalla presidente Casellati
keystone-sda.ch/STF (Alberto Pellaschiar)
Domani il Senato italiano al voto.
Domani il Senato italiano al voto.
Domani il Senato vota il calendario della crisi
Scontro sulla decisione presa dalla presidente Casellati

ROMA - La conferenza dei capigruppo del Senato italiano ha fissato per martedì 20 agosto le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla crisi di governo e il conseguente voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Ma sul calendario - che è stato approvato a maggioranza da M5s, Pd e gruppo Misto - dovrà votare domani alle 18 l'Aula, secondo la norma del regolamento fatta valere dalla presidente Elisabetta Casellati.

Il centrodestra di nuovo unito - con Lega, Fi e Fratelli d'Italia - aveva proposto infatti la riunione di Palazzo Madama mercoledì 14 agosto, dopo la commemorazione della tragedia del ponte di Genova, per ascoltare Conte e anticipare il voto sul governo il più possibile.

«Uno spettacolo indegno, una forzatura gravissima, un ennesimo oltraggio al Parlamento», definisce la decisione di far votare domani l'aula sul calendario il capogruppo del Pd Andrea Marcucci. «Nella capigruppo c'era l'accordo della maggioranza su Conte che avrebbe riferito il 20 in Aula, la Casellati non doveva prestarsi». Anche Leu, con Loredana De Petris, denuncia la scelta di «piegare il regolamento a chi ha deciso dalla spiaggia, attentando alla possibilità dei senatori di svolgere il proprio mandato».

Secondo la presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini, invece, «le comunicazioni fanno parte di un traccheggiamento di M5s e Pd per creare una rampa di lancio per un Conte bis o un nuovo governo. Il Pd dica subito se vuole votare a favore della mozione di sfiducia a Conte o creare un nuovo governo. Noi non vogliamo creare accordicchi di palazzo. Casellati ha seguito il percorso giusto».

La conferenza dei capigruppo del Senato, prende atto il capogruppo del M5s Stefano Patuanelli, ha mostrato «il centrodestra unito che vota allo stesso modo». Movimento Cinque Stelle, Pd e gruppo Misto hanno annunciato intanto che 159 senatori - contro i 136 di cui possono disporre Lega, Fi e FdI - sono pronti a votare domani il calendario che prevede l'informativa di Conte il 20. In aula, sarebbero 102 senatori M5s su 107, 45 Pd su 51 e 12 del Misto.

Dopo la riunione dei capigruppo, la Lega ha spostato al Grand Hotel Palatino l'assemblea dei gruppi parlamentari con Matteo Salvini: «Abbiamo chiesto di votare al più presto la mozione di sfiducia a Conte: siamo disponibili a votare anche il giorno di ferragosto per parlamentarizzare la crisi e poi andare a votare. Loro vogliono solo a prendere tempo per mantenere le poltrone», dice il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo. Nasce una nuova maggioranza M5s-Pd-Leu? «Quando si vedranno i voti sulla sfiducia capiremo. Fi e Fdi sono sempre stati coerenti. È giusto che domani l'Aula voti sul calendario, anche se sembriamo non avere numeri».

«Nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi. Sento parlare di aperture o di chiusure ma il M5s vuole solo una cosa: che si apra al taglio dei parlamentari. Ci aspettiamo che la Camera possa votare la legge», è la posizione che Luigi Di Maio ha presentato invece in una diretta su Fb, nella quale ha accusato Salvini di «mettere a rischio l'Italia, portando il Paese all'esercizio provvisorio».

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