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EUROPAAlbania e Macedonia del Nord, un passo ulteriore verso l'Ue

29.05.19 - 16:43
Bruxelles dà il suo via libera all'apertura dei negoziati di adesione per i due Paesi
KEYSTONE/AP (Sina Schuldt)
Albania e Macedonia del Nord, un passo ulteriore verso l'Ue
Bruxelles dà il suo via libera all'apertura dei negoziati di adesione per i due Paesi

BRUXELLES - «L'Albania e la Macedonia del Nord meritano l'avvio delle trattative per entrare nell'Unione europea»: con una nuova raccomandazione al Consiglio europeo per Tirana e Skopje, Bruxelles dà il suo via libera all'apertura dei negoziati di adesione per i due Paesi.

Lo hanno annunciato l'Alto rappresentante dell'Ue, Federica Mogherini e il commissario Ue Johannes Hahn, presentando il pacchetto annuale sull'allargamento. L'ultima parola torna ora ai leader dell'Ue, che si riuniranno il 20 e 21 giugno a Bruxelles.

Il giudizio positivo di Bruxelles su Albania e Macedonia del Nord è netto e riguarda entrambi i Paesi senza distinzione. Un anno fa, i leader Ue avevano rinviato il via libera all'apertura dei negoziati per Tirana e Skopje a giugno 2019, e con molte condizioni. A Tirana, in particolare, è stato chiesto di raddoppiare gli sforzi nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. E a Skopje di finalizzare l'accordo sul nome con la Grecia.

Condizioni soddisfatte nel corso dell'ultimo anno. L'Albania e la Macedonia del Nord «hanno colto l'occasione e hanno fatto riforme», ha sottolineato Mogherini, menzionando l'«imponente riforma del sistema giudiziario» messa in campo da Tirana, e gli accordi storici di Skopje con Atene e Sofia, che hanno rafforzato l'intera regione. La valutazione di Bruxelles «è scrupolosa e ora è importante che il Consiglio prenda la sua parte di responsabilità e si esprima il prima possibile, dando credibilità al processo di allargamento», ha evidenziato Mogherini.

Alcuni Paesi Ue, tra cui la Francia e i Paesi Bassi, frenano però le prospettive di adesione dei Balcani occidentali, al punto che la decisione dei leader Ue, attesa per il 20-21 giugno, potrebbe nuovamente slittare. «Se l'Ue vuole restare credibile, deve attenersi ai suoi impegni e rispondere in modo chiaro e positivo quando i Paesi rispettano i propri», ha ammonito Hahn, rivolgendo un messaggio alle capitali europee.

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