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STATI UNITIDa Bernie a Kamala: la sfida a Trump è lanciata

16.04.19 - 06:00
Sono una ventina i candidati democratici alla Casa Bianca: chi di essi ha delle chance reali? Abbiamo cercato di capirlo
KEYSTONE/AP (Charlie Neibergall)
Kamala Harris, una dei principali candidati alla nomination democratica.
Kamala Harris, una dei principali candidati alla nomination democratica.
Da Bernie a Kamala: la sfida a Trump è lanciata
Sono una ventina i candidati democratici alla Casa Bianca: chi di essi ha delle chance reali? Abbiamo cercato di capirlo

WASHINGTON - Il campo democratico in vista delle Presidenziali 2020 è affollatissimo, ma quanti candidati hanno davvero qualche chance di arrivare fino in fondo?

Sono una ventina gli esponenti che hanno ufficializzato la propria candidatura, e altri potrebbero aggiungersi. Ecco i principali:

Bernie Sanders - 77enne, è stato il principale rivale di Hillary Clinton in occasione delle primarie del 2016. Parte con i gradi del favorito e, in casa democratica, è quello che ha raccolto più fondi (oltre 18 milioni di dollari). Le sue idee sono chiare e (per alcuni) troppo radicali, come il salario minimo a 15 dollari l'ora e il college gratis per tutti. L'età, assicura, non giocherà contro di lui.

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Beto O'Rourke - 46enne, è considerato il vero “uomo nuovo” in casa democratica, della quale - secondo gli esperti - incarna l'anima centrista. Alle scorse elezioni di metà mandato gli è quasi riuscita l'impresa titanica di sconfiggere Ted Cruz in una roccaforte repubblicana come il Texas. Sul tema dell'immigrazione è in aperto contrasto con Trump e le sue parole chiave sono “rispetto e dignità”.

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Kamala Harris - 54enne, è stata procuratrice generale in California e poi senatrice. Punta a sgravi fiscali per le famiglie del ceto medio (recuperando fondi dai «favori» fatti da Trump ai ricchi), sostiene un “New Deal verde” e la legalizzazione della marijuana (che ha ammesso di aver fumato). Potrebbe intercettare l'elettorato femminile afroamericano, considerato come “l'anima” dei democratici.

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Elizabeth Warren - 69enne, la senatrice del Massachusetts fu soprannominata “la sceriffa di Wall Street” per il suo ruolo nella commissione istituita dal Congresso dopo la crisi del 2008. Alle precedenti elezioni ha sostenuto Bernie Sanders, ma questa volta ha deciso di tentare in prima persona. Tra i temi cardine della sua campagna ci sono la lotta alle diseguaglianze economiche e più tasse ai ricchi.

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Pete Buttigieg - 37enne, la conferma della sua candidatura è arrivata domenica. Sindaco di una città dell'Indiana da 100mila abitanti, veterano dell'Afghanistan, ha già raccolto 7 milioni di dollari. I media si sono “innamorati” di lui e hanno contribuito a farlo diventare qualcosa di più di un outsider. In caso di successo sarebbe il più giovane presidente di sempre e il primo dichiaratamente gay.

KEYSTONE/AP (Bizuayehu Tesfaye)

Gli outsider - Il più accreditato tra i "meno favoriti" è sicuramente Cory Booker, che è stato sopravanzato dalla dirompente novità di Buttigieg. Ci sono poi (in ordine sparso) Amy Klobuchar, Julián Castro, Kirsten Gillibrand, John Hickenlooper, Andrew Yang, Jay Inslee, John Delaney, Wayne Messam, Tulsi Gabbard, Eric Swalwell, Tim Ryan e Marianne Williamson.

KEYSTONE/AP (Andres Kudacki)Cory Booker, il primo dei "meno favoriti".

Le incognite - I media Usa attendono che alcune personalità rompano gli indugi. Due in particolare: il sindaco di New York Bill de Blasio e l'ex vicepresidente Joe Biden. Entrambi dovrebbero far sapere qualcosa nei prossimi giorni, in un senso o nell'altro.

KEYSTONE/AP (Matt Rourke)Quando Joe Biden romperà gli indugi e farà conoscere la sua decisione?

Trump - All'orizzonte, per tutti, ci sono il 2020 e Donald Trump. Il quale parte in una tripla posizione di vantaggio: il fatto di trovarsi alla Casa Bianca è sia un onere che una straordinaria piattaforma dalla quale vivere la lunghissima campagna elettorale. Gli analisti di Goldman Sachs hanno poi analizzato la situazione economica attuale e sono del parere che i buoni risultati pongano Trump in «leggero vantaggio» rispetto a qualsiasi altro contendente. 

KEYSTONE/AP (Alex Brandon)Alla fine, però, il favorito è ancora lui.

Poi ci sono i dati della raccolta fondi: nel primo trimestre di quest'anno il presidente ha saputo attirare verso di sé 30 milioni di dollari, praticamente quanto hanno raggranellato Sanders e O'Rourke (messi insieme).

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