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STATI UNITI«L'America non è quella di Trump»

28.01.19 - 07:33
Kamala Harris dà il via alla sua campagna elettorale per le presidenziali del 2020 difendendo i valori fondamentali del Paese e riproponendo il "Yes we can" di Obama
Keystone
«L'America non è quella di Trump»
Kamala Harris dà il via alla sua campagna elettorale per le presidenziali del 2020 difendendo i valori fondamentali del Paese e riproponendo il "Yes we can" di Obama

WASHINGTON - «Possiamo realizzare i nostri sogni. Possiamo continuare a credere nel sogno americano. E possiamo tornare ad un'America che affonda le radici nei suoi valori e nella sua storia di uguaglianza e di libertà». Kamala Harris dà il via così alla sua campagna elettorale per le presidenziali del 2020, e il richiamo allo "Yes we can" di obamiana memoria non è l'unica cosa che fa sperare davvero a molti democratici di aver trovato un nuovo Barack Obama.

Mentre potrebbe davvero tornare - almeno stando a quanto riferiscono alcuni media tra cui la CNN - Hillary Clinton che, parlando in privato, questa settimana non avrebbe escluso una sua discesa in campo: «Ha detto di non aver chiuso le porte a una sua candidatura», affermano alcune fonti vicine alla ex first lady e due volte candidata alla Casa Bianca.

Di un'altra generazione Kamala Harris, 54 anni. Senatrice di origini afroamericane, ma anche indiane, colta, trascinatrice e ispiratissima davanti a una folla di migliaia di persone, molto di lei ricorda effettivamente l'ex presidente, che del resto è un suo ammiratore da sempre. E non è un caso se già da tempo il suo soprannome è "l'Obama donna".

E dopo aver annunciato la sua discesa in campo nel giorno del Martin Luther King Day, per dare il calcio di inizio all'avventura che potrebbe portarla ad essere la prima donna presidente della storia la senatrice Harris ha scelto la sua Oakland, roccaforte anti-Trump della California.

E dal palco lancia il suo primo duro affondo da candidata contro il tycoon: «L'America è molto meglio di quello che vediamo oggi. Questa non è la nostra America. Dobbiamo dire la verità e combattere per la verità», l'urlo di Kamala, che sottolinea come si sia arrivati «a un punto di svolta nel nostro Paese e nel mondo, e dobbiamo unirci per difendere i nostri valori contro chi vuole distruggerli». Perché per l'avvocatessa ed ex procuratrice generale della California «i valori democratici sono sotto attacco in America e in tutto il mondo, e i diritti civili e i diritti umani sono sotto attacco».

Ha quindi elencato i punti della sua agenda: «Corro perché credo che la sanità sia un diritto fondamentale, come l'istruzione a cui tutti hanno diritto, dall'asilo al college. E corro perché dobbiamo tagliare le tasse a chi davvero ne ha bisogno», ha proseguito. E poi la stretta sulle armi da fuoco e il progresso nei diritti delle donne e della comunità LGBT, e l'integrazione degli immigrati «perché tutti vanno trattati con rispetto e dignità». E nel suo programma anche l'obiettivo di «ripristinare la credibilità perduta degli Stati Uniti a livello internazionale» e di «promuovere una leadership che si occupi del futuro del pianeta a partire dalla lotta ai cambiamenti climatici».

Il Ceo di Starbucks: «Penso seriamente alle presidenziali» - «Sto pensando seriamente di correre per le presidenziali 2020 come centrista indipendente»: lo ha detto l'ex CEO di Starbucks Howard Schultz. «Viviamo tempi molto fragili e l'attuale presidente non è assolutamente qualificato per il suo incarico», ha detto in una intervista tv.

Schultz ha quindi spiegato la scelta indipendente perché «entrambi i partiti non fanno il necessario per il popolo americano e sono impegnati solo in ripicche politiche».

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COMMENTI
 

sedelin 5 anni fa su tio
forza kamala! è ora di dare una svolta alla tendenza razzista!

Ben8 5 anni fa su tio
Basta che non venga rieletto quel troglodita di Trump!

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Risposta a Ben8
Il mitico Trump (che sarebbe stato battuto anche da Topolino o Paperino) è stato eletto perchè la alternativa era la Hilary Clinton... in pratica il popolo è stato obbligato a votarlo... sta ora agli avversari trovare candidati più sostenibili... però finchè si riparla di un ritorno della Hilary per i democratici e di Ted Cruz tra i repubblicani il Donald ha la vita facile... non per niente ambo gli schieramenti contano sul fantasioso russiangate per sbarazzarsi del presidente... :-)))))

Meno 5 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
"in pratica il popolo è stato obbligato a votarlo..." Che fai spiaggiato?? Ti metti a riscrivere la storia?? Hai già dimenticato che la Clinton ha preso più voti di Trump e quest'ultimo ha vinto grazie ai grandi elettori?

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Risposta a Meno
Il sistema dei grandi elettori è quello in vigore negli USA... finchè non lo cambiano eleggeranno i presidenti così... mettiti l'animo in pace... quello che intendevo dire era che se nelle primarie i repubblicani avessero presentato candidati seri il Trump non avrebbe avuto nessuna possibilità di diventare candidato ufficiale per loro... invece hanno puntato sull'ennesimo Bush e poi visto l'andazzo hanno ripiegato sul Ted Cruz!... risultato inevitabile: Trump vittorioso in casa repubblicana!... secondo atto, i democratici oppongono ai repubblicani la impresentabile Hilary Clinton... stesso risultato: Trump vince!... si può opinare sul sistema di voto in vigore negli USA ma è fuori dubbio che la vittoria di Trump è avvenuta solo grazie ai grossi demeriti degli avversari, sia in casa repubblicana che tra i democratici... :-)))))))

Galium 5 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Sono abbastanza d'accordo con la tua analisi. Spero comunque che questa Kamala Harris possa farcela, anche se non è facile

Meno 5 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Io ho solo contestato la tua affermazione "il popolo è stato obbligato a votarlo" quando invece la maggioranza del popolo ha votato la Clinton, niente di più e niente di meno. :)

seo56 5 anni fa su tio
Buffona!!
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