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CITTÀ DEL VATICANO«L'uomo è diventato avido, ma in troppi sono senza pane»

25.12.18 - 08:49
Durante l'omelia della messa di Natale, Papa Francesco ha esortato a «superare la vetta dell'egoismo e non scivolare nei burroni della mondanità e del consumismo»
Keystone
«L'uomo è diventato avido, ma in troppi sono senza pane»
Durante l'omelia della messa di Natale, Papa Francesco ha esortato a «superare la vetta dell'egoismo e non scivolare nei burroni della mondanità e del consumismo»

CITTÀ DEL VATICANO - «L'uomo è diventato avido e vorace. Avere, riempirsi di cose pare a tanti il senso della vita. Un'insaziabile ingordigia attraversa la storia umana, fino ai paradossi di oggi, quando pochi banchettano lautamente e troppi non hanno pane per vivere». È stato questo il forte richiamo di Papa Francesco nell'omelia della messa della Notte di Natale.

«Betlemme è la svolta per cambiare il corso della storia», ha indicato il pontefice. Andare dunque a Betlemme, andare incontro a Dio: questo l'invito del pontefice. «La strada, anche oggi, è in salita: va superata la vetta dell'egoismo, non bisogna scivolare nei burroni della mondanità e del consumismo. Voglio arrivare a Betlemme, Signore, perché è lì che mi attendi. E accorgermi che Tu, deposto in una mangiatoia, sei il pane della mia vita. Ho bisogno della fragranza tenera del tuo amore per essere, a mia volta, pane spezzato per il mondo».

La messa di ieri sera, con imponenti misure di sicurezza, ha aperto le celebrazioni natalizie in Vaticano. Oggi il Papa impartirà la tradizionale benedizione 'Urbi et Orbi', nel corso della quale sono da attendersi ancora messaggi a favore della solidarietà e della pace, a partire da quelle aree del pianeta ancora piagate dai conflitti.

Natale in Iraq invece per il Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che stanotte celebra la messa a Baghdad e che nei prossimi giorni si recherà anche ad Erbil e nella Piana di Ninive dove stanno faticosamente rientrando i cristiani che erano stati cacciati dall'Isis. Grande gioia per il Patriarcato caldeo che si augura che la visita di Parolin possa essere tra l'altro "una premessa" ad un possibile viaggio di Papa Francesco in Iraq.

Il messaggio del Papa di ieri notte è tutto dedicato alla necessità di condividere con chi è più in difficoltà: «Spezzo il mio pane con chi ne è privo?», ha chiesto. Poi il pontefice ha esortato a vivere in "attesa", non nella pretesa, e a non aspettare Dio "sul divano", come «chi si sente arrivato e non ha bisogno di nulla». Solo andando incontro a Dio e agli altri si potrà cogliere l'essenza del messaggio di Natale.

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COMMENTI
 

moma 5 anni fa su tio
Ha ragione, l'uomo è avido. Sottinteso che vale anche quelli che si spaparanzano nella sede del Vaticano. Ricchezza e abbondanza li non mancano.

F/A-18 5 anni fa su tio
Capisco caro Netri che ti sentì chiamato in causa, forse perché, ipotizzo, vivi grazie alle fortune accumulate dai tuoi predecessori e gentilmente tramandate, niente di grave, fortuna tua. Ciò che dici corsa la competizione tra le genti e tra i popoli è sicuramente la molla che fa andare avanti le cose, ultimamente però mi pare che ci stiamo avvicinando ad eccessi pericolosi, mi spiego, quando molte genti a causa di questa eccessiva competizione viene messa a tappeto non c'è la fa più, non farmi dire cosa potrebbe succedere quando una maggioranza di popolo non c'è la fa più, possiamo immaginarlo in quanto la storia ce lo insegna ed a quel punto ci perdiamo tutti. Io penso che anche se tu ed io andiamo bene con questo sistema competitivo penso che comunque sia giunto il momento di grandi cambiamenti, o li mettiamo in pratica ragionando tutti insieme oppure questi arriveranno comunque, in quest'ultimo caso saranno cambiamenti molto dolorosi. Ecco, pur dando ragione a quanto affermi sono meno rigido sulle tue conclusioni, auspico meno estremismi e piu ceto medio.

Nmemo 5 anni fa su tio
Buono che sia ricordato con tanta forza dal Santo Padre: l’uomo è prevalentemente avido, vorace e insaziabile. L’uomo si lava con disinvoltura la coscienza con la pia carità. E poi ricomincia a fare lo stesso. È un monito, che andrebbe ripetuto giornalmente più volte, vale sia per i credenti, sia per i laici. È un comportamento radicato, un eterno conflitto, impensabile da estirpare, che regge una società priva di valori.

streciadalbüter 5 anni fa su tio
Cominci il papa a dare il buon esempio e restituisca gli averi rubati ai Templari,agli ariani e a tutte quelle religioni che la chiesa cattolica ha perseguitato bruciato vivi e torturato(vedi inquisizione).

Galium 5 anni fa su tio
Risposta a streciadalbüter
Se si ragionasse così quante istituzioni e quanti stati dovrebbero risarcire terze parti per danni causati loro durante la storia! Solo per fare un esempio la Svizzera dovrebbe risarcire gli stati danneggiati dal segreto bancario, che per fortuna oggi è caduto, almeno verso l'estero.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a Galium
Infatti, ricordiamoci che se stiamo bene è perché abbiamo sfruttato e lucrato sulla pelle di altri stati, privandoli dei giusti introiti, in più ci permettiamo anche di criticare, poveri orbi che siamo oppure a piacimento, poveri ignoranti.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a Galium
Ma è una "visione" o qualcuno ha pagato fior di miliardi per quello che ha fatto e per poco, se non interveniva lo Stato, quell'Istituto non esisteva più ? Diamo un'occhiata a certi Stati governati da dittatori che privano il popolo di tutto e se gli dai un aiuto si mangiano pure quello. Troppi interessi in gioco per eliminare certa gentaglia !
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