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ITALIAAsilo, rimpatri, taser e molto altro: ecco il decreto sicurezza

07.11.18 - 13:20
Il Senato italiano ha votato la questione di fiducia posta dal governo sul maxi emendamento. Si allarga il nucleo dei dissidenti M5S
Keystone
Asilo, rimpatri, taser e molto altro: ecco il decreto sicurezza
Il Senato italiano ha votato la questione di fiducia posta dal governo sul maxi emendamento. Si allarga il nucleo dei dissidenti M5S

ROMA - Un provvedimento-bandiera che impone una stretta in particolare sul diritto d'asilo per i migranti. È il decreto sicurezza sottoposto oggi al voto di fiducia al Senato.

Il Senato italiano ha votato la questione di fiducia posta dal governo sul maxi emendamento sostitutivo del decreto sicurezza: i sì sono stati 163, 59 i no e 19 gli astenuti. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera.

A favore hanno votato i senatori della maggioranza M5S-Lega, contro il Pd, Liberi e Uguali, Autonomie. Fratelli d'Italia si è astenuto mentre Forza Italia non ha partecipato alla votazione.

Quattro senatori M5S avevano preannunciato che si sarebbero allontanati dall'aula al momento del voto e non hanno partecipato alla votazione.

I punti - Si va dall'abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari (sostituito da permessi speciali temporanei, prolungati per motivi sanitari) all'allungamento da 3 a 6 mesi del trattenimento nei Centri per i rimpatri; dalla possibilità di trattenere gli stranieri da espellere anche in strutture della pubblica sicurezza, in caso di indisponibilità dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), alla possibilità di revocare la cittadinanza italiana per terrorismo.

Nel maxiemendamento che ha sostituito il testo ci sono novità tra l'altro sulla videosorveglianza, gli sgomberi degli immobili occupati abusivamente, il Fondo per la sicurezza urbana, l'utilizzo dei droni. Il procuratore antimafia userà la polizia penitenziarie per raccogliere informazioni nelle carceri.

Ma il fulcro è sui richiedenti asilo: per quelli che compiono gravi reati è prevista la sospensione dell'esame della domanda di protezione ed è possibile l'obbligo di lasciare il territorio nazionale. In caso di condanna in primo grado è previsto che il questore ne dia tempestiva comunicazione alla Commissione territoriale competente, che provvede nell'immediatezza all'audizione dell'interessato e adotta contestuale decisione.

Il decreto riserva esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dallo Sprar (Sistema protezione e richiedenti asilo e rifugiati). Questi ultimi, la cosiddetta accoglienza diffusa nei Comuni, sono ridimensionati. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza nei Cara.

Ci sono poi tutta una serie di altre misure, dal taser (la pistola elettrica) anche ai vigili urbani alla stretta sui noleggi di auto e furgoni per evitare che vengano usati dai jihadisti contro la folla, come avvenuto a Nizza, Londra e Berlino.

Inoltre un Daspo urbano (divieto di accesso ad alcune aree) più severo. Si stanziano quasi 360 milioni fino al 2025 per contingenti e straordinarie esigenze di Polizia e Vigili del Fuoco per l'acquisto e potenziamento dei sistemi informativi per il contrasto del terrorismo internazionale, compreso il rafforzamento dei nuclei Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico). Dei 360 milioni, 267 sono per la pubblica sicurezza e 92 per i pompieri.

I Comuni con più di 100 mila abitanti potranno dotare 2 poliziotti municipali di taser in via sperimentale per un periodo di sei mesi. I poliziotti locali, inoltre, se addetti ai servizi di polizia stradale e in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza possono accedere al Centro elaborazione dati (Ced) delle forze di polizia.

Il decreto amplia le zone dove può scattare il Daspo urbano, includendo i presidi sanitari le zone di particolare interesse turistico, le aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati pubblici spettacoli.

Previsto anche il Daspo (la sigla sta per Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive ma ha assunto il significato più generico di "bando" o "esclusione", "divieto") per coloro che sono indiziati per reati di terrorismo e una stretta sulle occupazioni.

I blocchi stradali tornano ad essere sanzionati penalmente e non più in via amministrativa. E ancora, l'utilizzo del braccialetto elettronico sarà possibile anche nei confronti degli imputati dei reati di maltrattamento in famiglia e stalking.

Infine il potenziamento dell'Agenzia per i beni confiscati. Il provvedimento estende di ulteriori 70 unità la pianta organica ed individua le aziende confiscate "di rilevante interesse socio-economico" che necessitano di supporto per il proseguimento dell'attività.

Si allarga il nucleo dei dissidenti M5S - Si allarga il gruppetto dei dissidenti del Movimento 5 Stelle al Senato italiano: oltre ai 4 che si erano espressi anche in commissione contro il decreto sicurezza e cioè Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori e Matteo Mantero, ha preferito disertare l'Aula anche Virginia La Mura.

In più, risultano in congedo Mario Michele Giarrusso e Vittoria Bogo Deledda per motivi però di salute.

Quindi, ai 167 senatori che compongono il totale dei gruppi della Lega (58) e del M5S (109) vanno scomputati i 5 "dissidenti" assenti e i 2 in congedo arrivando così a 160.

Ma a sostenere il provvedimento (passato con 163 sì, 59 no e 19 astenuti) sono intervenuti: il fuoriuscito dai 5 stelle, ora nel Misto, Maurizio Buccarella e i due senatori del Maie, Adriano Cario e Riccardo Antonio Merlo. Si è invece astenuto l'altro ex grillino Carlo Martelli.

Questi ultimi 4 parlamentari (i 2 fuoriusciti 5S e i 2 del Maie) avevano votato la fiducia al governo a giugno sommandosi in quella votazione ai 167 di Lega+M5S e arrivando a quota 171.

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