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IRAQFine dello stallo istituzionale, nuovo premier a Baghdad

03.10.18 - 20:14
Eletto Barham Salih. Tutte le forze politiche e confessionali saranno rappresentate ai vertici dei massimi poteri formali dello Stato
Keystone
Passaggio di consegne tra presidenti.
Passaggio di consegne tra presidenti.
Fine dello stallo istituzionale, nuovo premier a Baghdad
Eletto Barham Salih. Tutte le forze politiche e confessionali saranno rappresentate ai vertici dei massimi poteri formali dello Stato

BAGHDAD - L'Iraq esce dall'incubo di uno stallo istituzionale senza fine e si aggrappa a un "compromesso" tra tutte le forze politiche e confessionali: curdi, sciiti, sunniti, che da oggi hanno tutti un proprio rappresentante ai vertici dei massimi poteri formali dello Stato.

Mentre la guerriglia dell'Isis continua a mietere le sue vittime non solo nelle remote provincie di Diyala e Anbar ma anche nella zona della capitale Baghdad (solo oggi tre diversi attacchi dinamitardi rivendicati dai jihadisti in varie zone del paese), oggi si è celebrato in Iraq il primo giorno dopo cinque mesi con i più importanti incarichi istituzionali non più vacanti.

Il presidente della Repubblica, il curdo Barham Salih, eletto ieri in tarda serata dal Parlamento riunitosi per la prima volta solo un mese fa, ha subito incaricato lo sciita Adel Abdel Mahdi di formare il nuovo governo.

Le elezioni del 7 maggio scorso erano state seguite da settimane di accuse di brogli da parte dei diversi partiti. Parte delle schede erano state ricontate successivamente, causando un ritardo nella diffusione dei risultati definitivi.

Il parlamento si era insediato solo ai primi di settembre. E i negoziati per l'elezione del presidente dell'assemblea nazionale erano inseriti nel più ampio confronto tra le forze del paese, ciascuna alleata di una potenza regionale e internazionale.

Nell'Iraq post-Saddam Hussein (2003), per convenzione le cariche istituzionali sono ripartite secondo la divisione comunitaria: i curdi hanno la presidenza della Repubblica, gli sciiti la guida del governo, i sunniti la presidenza del parlamento.

Il giovane Muhammad Halbusi, speaker del parlamento, è sì sunnita ma è stato eletto con i voti dei deputati più vicini all'Iran, escludendo candidati cooptati dall'Arabia Saudita, rivale di Teheran.

Il neo eletto presidente della repubblica è Barham Salih, 58 anni, già premier della regione autonoma del Kurdistan. È un esponente dell'Unione patriottica del Kurdistan (Upk), partito gestito dal clan Talabani, per decenni guidati dal defunto Jalal Talabani, già capo dello Stato e protetto dell'Iran.

L'elezione di Salih non è stata raggiunta facilmente. Il parlamento si era riunito da lunedì diverse volte senza che il quorum fosse mai raggiunto. L'avversario di Salih era un esponente del Partito democratico del Kurdistan, partito del clan Barzani, rivali storici dei Talabani e vicini alla Turchia e agli Stati Uniti.

L'accordo per Salih è stato raggiunto tra gli esponenti curdi dell'Upk e una "maxi coalizione" di forze sciite, alcune vicine all'Iran altre più "nazionaliste". Ma nell'accordo per Salih c'era anche l'intesa per il nuovo premier.

Il neo premier incaricato Adel Abdel Mahdi ha 76 anni ed è il più anziano dei tre massimi rappresentanti istituzionali dell'Iraq, formalmente uscito dalla "guerra al terrorismo" dell'Isis. E' definito un "indipendente", ma è soprattutto un navigato politico, figlio d'arte e con una lunga esperienza istituzionale.

Il suo profilo ha rassicurato tutti i vari capi-bastone sciiti: il premier uscente Haidar al Abadi, il leader populista Muqtada Sadr, il capo-milizia Hadi al Amiri molto vicino all'Iran e l'ex primo ministro Nuri al Maliki, anch'esso considerato un alleato di ferro della Repubblica islamica.

Abdel Mahdi avrà ora quattro settimane di tempo per formare il governo. E dovrà usare una versione irachena del manuale Cencelli per rispettare gli equilibri interni all'Iraq e quelli delle potenze regionali coinvolte nella definizione degli equilibri di tutto il Medio Oriente.

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