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STATI UNITITre ex presidenti per l'addio a John McCain

01.09.18 - 21:23
«Ci ha reso presidenti migliori» ha dichiarato Barack Obama, prima di affondare il colpo sulla «politica che nasce dalla paura» dell'attuale amministrazione Trump
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Tre ex presidenti per l'addio a John McCain
«Ci ha reso presidenti migliori» ha dichiarato Barack Obama, prima di affondare il colpo sulla «politica che nasce dalla paura» dell'attuale amministrazione Trump

WASHINGTON - Ci sono gli ex presidenti Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, in prima fila alla National Cathedral di Washington per l'ultimo saluto a John McCain. Il 'leone' attorno al quale metà America si è stretta nel commiato. Non c'è Donald Trump, non invitato per volere dello stesso senatore 81enne scomparso il 25 agosto, e che ha invece passato la giornata tra tweet e campi da golf.

Nei tributi funebri tuttavia, è presente la sua ombra, quasi fosse l'obiettivo di una scenografia curatissima per funerali che diventano la cornice dell'America anti-Trump, alla quale McCain diede voce nelle sue critiche al 45/mo presidente degli Stati Uniti e che rappresentano la sua eredità politica.

«Ci ha reso presidenti migliori», ha detto Barack Obama onorando la memoria del suo antagonista nelle presidenziali del 2008. Con levità e trasporto, Obama ha descritto «un uomo straordinario, un combattente, uno statista, un patriota che ha incarnato il meglio dell'America». E pur ricordando le molte differenze politiche con il senatore "conservatore" John McaCain, ha lodato quella sua capacità di riconoscere come «alcuni principi trascendono la politica, alcuni valori trascendono i partiti».

Poi però l'affondo, rivolto dritto alla Casa Bianca, quando pur senza mai menzionare il presidente Trump, Obama ha condannato la «politica che nasce dalla paura». «Tanto della nostra politica, della nostra vita pubblica, della nostra pubblica conversazione, può apparire piccolo e meschino e futile, inseguendo magniloquenza e insulto, artificiose controversie e sdegno creato ad arte», ha detto. «È una politica che intende mostrarsi coraggiosa e dura, ma nei fatti nasce dalla paura. John ci ha esortato ad essere superiori a questo, ci ha esortati ad essere migliori di così», ha aggiunto.

Ancora più diretto - forte anche della sua distanza dalle cariche politiche - l'intervento della figlia di McCain, Meghan, che ha dato il via agli elogi funebri: «L'America di John McCain non ha bisogno di essere resa di nuovo grande, perché l'America è sempre stata grande», ha detto con fermezza, trattenendo le lacrime, con un chiaro riferimento al 'Make America great again' di Trump, scatenando l'applauso dei presenti.

Mentre i funerali erano in corso, il presidente Trump ha lasciato la Casa Bianca per andare a giocare a golf in uno dei club di sua proprietà, in Virginia. Di prima mattina aveva twittato, tra l'altro, sul Nafta e i negoziati con il Canada nell'ambito della revisione degli accordi di libero scambio, che con Ottawa sono in stallo. Nessun accenno ai funerali di John McCain.

A rappresentare l'amministrazione fin dalla mattina il capo del Pentagono James Mattis e il chief of staff della Casa Bianca John Kelly, insieme alla vedova Cindy anche al monumento ai reduci del Vietnam. Raggiunti nella cattedrale da Ivanka Trump e il marito Jared Kushner. La fotografia della politica americana (a partire dal 95enne Henry Kissinger) che McCain ha voluto per il suo ultimo saluto. Il senatore verrà quindi sepolto, con una cerimonia privata, nel cimitero dell'accademia navale di Annapolis, in Maryland.

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