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ARGENTINAMacri vuole i soldi e chiede fiducia

30.08.18 - 14:15
Il presidente ha chiesto al Fondo monetario internazionale di anticipare il prestito da 50 miliardi di dollari concordato in primavera
Macri vuole i soldi e chiede fiducia
Il presidente ha chiesto al Fondo monetario internazionale di anticipare il prestito da 50 miliardi di dollari concordato in primavera

BUENOS AIRES - Peggiorano le condizioni economiche dell'Argentina. Per far fronte all'inesorabile perdita di valore del peso, il governo argentino ha chiesto al Fondo monetario internazionale (Fmi) di anticipare il prestito da 50 miliardi di dollari concordato la scorsa primavera. «So che queste situazioni tempestose generano angoscia e preoccupazione in tutti voi» ha dichiarato Macri alla televisione argentina. «Ma sappiate che sto prendendo tutti i provvedimenti necessari per prendermi cura di voi».

Lo stanziamento, assicura il presidente argentino Mauricio Macri, sarà fondamentale per rafforzare la fiducia degli investitori nell'economia argentina. In particolare quella di chi teme che l'Argentina, non riuscendo a ripagare il debito, possa precipitare nella bancarotta. I mercati chiedono maggiori dettagli (e rassicurazioni) sul programma finanziario 2019.

La direttrice del Fondo Christine Lagarde ha fatto sapere di stare valutando la richiesta giunta da Buenos Aires. 

Macri in campagna elettorale aveva puntato moltissimo sul risanamento della traballante economia del Paese sudamericano, tramite una serie di riforme volte in particolare a ridurre la spesa pubblica. Con scarsi risultati: il tasso di cambio del peso argentino sul dollaro è aumentato del 22% nell'ultimo mese e del 7,3% solo ieri.

La stampa argentina inizia a manifestare qualche timore: un editoriale del quotidiano Clarìn titola "Tra voci e smarrimento, il governo ripete un'unica formula: 'Dobbiamo aspettare'". Il governo viene accusato di aver aspettato troppo tempo prima di affrontare di petto la situazione. Il rischio paese è al secondo livello più alto da quando Macri è salito al potere: l'indice che misura gli interessi pagati per il prestito con gli Stati Uniti, è giunto a quota 728 punti. L'attale amministrazione, dopo il trionfo nelle ultime elezioni, aveva indicato una soglia di circa 300 punti.

Tassi su del 60% - La Banca centrale argentina corre ai ripari per cercare di fermare il crollo del peso e alza i tassi di interesse di 15 punti percentuali al 60%, i più alti al mondo. Poco prima dell'intervento, il capo di gabinetto governativo Marcos Pena aveva cercato di rassicurare i mercati: «Non ci troviamo di fronte a nessun fallimento economico. Questa è una trasformazione, non un fallimento. Durante la trasformazione possono esserci momenti più difficili e momenti in cui tutto sembra andare bene». Le sue parole non hanno però sortito alcun effetto.

Le tensioni in Argentina vanno ad aumentare le pressioni sui mercati emergenti. La lira turca è in calo di oltre il 5,5% sui timori per l'economia e i mercati finanziari. Il rand sudafricano perde il 2% e il peso messicano l'1%. Il peso argentino è la valuta con la peggior performance al mondo nel 2018.

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