Cerca e trova immobili

ITALIAConte ottiene la fiducia del Senato

05.06.18 - 20:57
171 senatori hanno votato in favore del nuovo governo. Domani sarà la volta della Camera
Keystone
Conte ottiene la fiducia del Senato
171 senatori hanno votato in favore del nuovo governo. Domani sarà la volta della Camera

ROMA - Luce verde da parte del Senato italiano per il governo voluto da Lega e Movimento 5 Stelle. Il nuovo premier Giuseppe Conte ha ottenuto la fiducia con 171 sì, 117 no e 25 astenuti. Domani sarà la volta della Camera.

Nel suo discorso Conte ha affidato il suo "elogio del populismo" al discorso pronunciato da Fedor Michajlkovic Dostoevskij in onore di Puskin l'8 giugno del 1880 a Mosca, nella seduta solenne della "Società degli amici della letteratura russa", in occasione dell'inaugurazione del monumento al drammaturgo russo.

Le altre citazioni nel suo discorso sono state dedicate ad alcuni dei sociologi e filosofi più importanti degli ultimi anni: il filosofo Hans Jonas e i sociologi Ulrick Beck e Philip Kotler.

Fra i punti da subito più discussi nel suo discorso programmatico vi è stata la dichiarazione che l'Italia punta a una «revisione» delle sanzioni alla Russia. Conte ha dando così un'immediata sterzata, se non altro nei toni, alla politica estera italiana.

Il tutto ha fatto subito irrigidire l'Europa che quelle sanzioni le ha decise, non senza fatica, all'unanimità e in ben due distinte votazioni. Un discorso pronunciato proprio mentre da Vienna il presidente russo Vladimir Putin tornava a ripetere che le sanzioni non convengono a nessuno: «Tutti sono interessati a rimuoverle».

L'obiettivo del governo italiano è stato indicato chiaramente: «Saremo fautori di un'apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni». Frasi che non sembrano puntare a "rompere le righe", ma piuttosto a dare nuovo impulso alla voce dell'Italia in Europa.

La prima occasione per affrontarli, per il presidente del Consiglio, sarà tra appena tre giorni in Canada, all'interno di un G7 che ha espulso la Russia dal 2014, quando ha invaso la Crimea. E dove lo aspetta il suo primo bilaterale, che sarà proprio con la donna più potente d'Europa, la cancelliera tedesca Angela Merkel.

A Charlevoix poi Conte troverà il presidente Usa, la cui amministrazione - in un commento all'agenzia italiana ANSA - ha accolto con favore le parole di Conte sulla riaffermazione dell'Alleanza Atlantica «con gli Stati Uniti d'America quale alleato privilegiato». E che sta da tempo lavorando all'organizzazione di un vertice tra Trump e Putin.

Flat Tax e immigrati - Nel suo discorso c'è stato anche spazio per il delicato tema dei migranti. Dopo aver assicurato che l'Italia «chiederà con forza il superamento del regolamento di Dublino», Giuseppe Conte ha parlato a lungo di immigrazione premettendo che non sarà un governo «razzista». Ma si fermerà il «business degli immigrati», ci saranno procedure efficaci di identificazione e si renderanno «effettive le procedure di rimpatrio. Cambia che metteremo fine al business dell'immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà», ha garantito tra gli applausi della sua maggioranza.

Si è poi parlato di flat tax, una misura definita rivoluzionaria: «Una riforma fiscale caratterizzata dall'introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell'imposta, in piena armonia con i principi costituzionali». Misura che verrà accompagnata con l'inasprimento «dell'esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori».

Due voti più di Gentiloni e Renzi - Giuseppe Conte al Senato batte Paolo Gentiloni e Matteo Renzi. Si parla di numeri: il governo Movimento 5 Stelle-Lega guidato dal professore pugliese ha ottenuto la fiducia al Senato con 171 sì, 117 no e 25 astenuti, due in più di quelli che presero sia Gentiloni sia Renzi per i loro governi.

I 171 sì di stasera sono esattamente i voti che si aspettava la nuova maggioranza, risultanti dalla somma dei 109 senatori grillini e dei 58 della Lega, ai quali si sono aggiunti due espulsi dal M5s e due eletti all'estero del Maie. Con questi numeri, il governo Conte ha dieci voti di scarto rispetto alla maggioranza assoluta del Senato, che è di 161 voti.

Paolo Gentiloni ebbe dal Senato 169 voti favorevoli, come anche Matteo Renzi. Il primo governo della scorsa legislatura, quello guidato da Enrico Letta, fece invece il pieno di consensi, con 233 sì al Senato: ma era votato da un vasto schieramento che comprendeva Pd, Lista Monti, Forza Italia. Il governo con il minor numero di voti al Senato fu quello di Romano Prodi nel 2006: appena 165 sì, soltanto quattro in più della maggioranza assoluta.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

limortaccituoi 5 anni fa su tio
Ma com'è possibile che possa esistere un primo ministro burattino il cui compito è ripetere quello che gli viene suggerito da due personaggi che, anche se si condividono alcune idee, non possono essere certo considerati delle cime senza nessuna esperienza, non avendo lavorato un giorno nella loro vita. Sarei curioso di sapere cosa succederà quando Conte incontrerà un altro capo di stato straniero... "Buongiorno Presidente Donald...è una proposta interessante quella che mi fa....aspetti solo un momento...(prende il telefono) Matteo, Trump propone di fare così. Accetto? Ok...Ancora un secondo presidente Trump....(prende nuovamente il cellulare) Luigi, Trump ha appena fatto questa proposta. Per Matteo è ok. Tu cosa ne pensi?" Maddai...siamo alle comiche.

MIM 5 anni fa su tio
Ottimo il discorso del nuovo premier: rivedere il trattato di Dublino con o senza l'accordo di Bruxelles (avviso diretto a Merkel e Macron che ora dovranno affrontare il problema immigrati e non sbolognarlo ad altri, pena l'invasione dei loro pasi); rivedere le sanzioni alla Russia, visto che danneggiano moltissimo l'export italiano (con o senza l'accordo di Bruxelles); conferma ufficiale di essere in UE e amici degli USA ma senza sottomissione alcuna. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere, il governo italiano è stato bersagliato, ma in fondo è una vittoria per l'Italia, e lo sanno bene a Bruxelles.

MIM 5 anni fa su tio
Risposta a MIM
L'unica figuraccia degna di nota i partiti italiani perdenti, cattivi perdenti.

Evry 5 anni fa su tio
Bene, e adesso avanti con determinazione e dimostrazione di quello che sapete fare
NOTIZIE PIÙ LETTE