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BOSNIA-ERZEGOVINAErdogan contro i paesi europei: «Non sono democratici»

20.05.18 - 18:48
Il presidente a Sarajevo ha criticato «l'ostilità» nei confronti della Turchia: «Queste cose devono cambiare»
Keystone
Erdogan contro i paesi europei: «Non sono democratici»
Il presidente a Sarajevo ha criticato «l'ostilità» nei confronti della Turchia: «Queste cose devono cambiare»

SARAJEVO - Il presidente turco Recep Ayyip Erdogan, parlando in un comizio elettorale a migliaia di turchi oggi a Sarajevo, ha criticato la mancanza di democrazia che a suo avviso si registra nei Paesi europei.

«Porto alla Bosnia il saluto di 80 milioni di cittadini della Turchia. Paesi europei che ritengono di essere culla della democrazia oggi non hanno passato l'esame, la Bosnia invece ha dimostrato di essere un paese democratico», ha detto Erdogan acclamato da migliaia di turchi provenienti da vari paesi europei e riuniti nel grande impianto sportivo di Zetra nella capitale bosniaca.

Con ciò il leader turco ha voluto stigmatizzare il divieto opposto da Germania, Austria e Olanda - Paesi che ospitano numerose comunità di turchi - al suo comizio elettorale, che invece la Bosnia ha accettato di organizzare.

I paesi europei - ha aggiunto - dimostrano ostilità verso la Turchia e queste cose devono cambiare. E a tale riguardo Erdogan ha invitato la diaspora turca ad essere attiva nella vita politica dei paesi in cui vivono.

«Mi rivolgo a tutti i fratelli in Europa, è tempo per l'unità». E ha concluso con il «nostro saluto»: Una bandiera, uno stato, una patria!

 «Non lasceremo sola la Bosnia» - «La Turchia non lascerà mai sola la Bosnia sulla strada delle integrazioni euro-atlantiche e non ha mai avuto 'intenzioni nascoste' nei confronti della Bosnia se non la prosperità del Paese in particolare sul piano dell'economia» ha detto il presidente turco.

Izetbegovic ha ringraziato la Turchia per il sostegno fornito alla Bosnia e si è congratulato con Erdogan perché «siete riusciti ad accogliere in modo umano 3 milioni di profughi lottando contro i terroristi dell'Isis, del Pkk e di Feto». Riferendosi quindi all'allerta dei servizi turchi su un presunto piano di attentato contro Erdogan in Bosnia, il presidente turco ha detto che «sono venuto proprio per questo».

La visita a Sarajevo è stata tuttavia accorciata, senza alcuna spiegazione, e non è dato sapere se l'allarme attentato ne sia stata la causa. È stata cancellata la passeggiata serale con Izetbegovic nel centro storico di Sarajevo, la preghiera e la cena.

«Erdogan non interferisca» - «Erdogan è un grande statista, leader di un grande Paese, e tutto va bene fino al momento in cui sentiamo che i rappresentati di tale Paese cercano di interferire nei rapporti interni in Bosnia: è il momento in cui bisogna fermarsi e dire che ciò è inaccettabile». Lo ha dichiarato oggi il presidente della Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia) Milorad Dodik, commentando la visita e l'attività elettorale del presidente turco a Sarajevo.

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