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STATI UNITITrump ha deciso sull'Iran: domani l'annuncio

07.05.18 - 21:34
Un ritiro degli Stati Uniti dall'intesa sul nucleare comporterebbe il ripristino delle sanzioni a Teheran
Trump ha deciso sull'Iran: domani l'annuncio
Un ritiro degli Stati Uniti dall'intesa sul nucleare comporterebbe il ripristino delle sanzioni a Teheran

WASHINGTON - Lo storico accordo sul programma nucleare dell'Iran è appeso a un filo. Donald Trump annuncia su Twitter di aver preso la decisione e che la comunicherà domani in diretta tv dalla Casa Bianca.

Poche ore prima, il presidente iraniano Hassan Rohani si era detto pronto a continuare a rispettare l'intesa del 2015 anche con l'uscita degli Usa se almeno l'Europa manterrà gli impegni e fornirà adeguate garanzie alla Repubblica islamica.

Certo è che con gli Stati Uniti fuori dal patto - così come minacciato a più riprese da Trump negli ultimi mesi - lo strappo con gli alleati d'Oltreoceano sarebbe clamoroso. E quest'ultimo scenario comporterebbe inevitabilmente il ripristino delle sanzioni Usa a Teheran, tornata ad essere nell'era del tycoon la capitale di uno 'Stato canaglia'.

Per scongiurare il peggio è volato a Washington anche il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, per quello che forse è stato l'ultimo disperato tentativo di condurre il tycoon a più miti consigli. Quello che sembra non essere riuscito giorni fa né al presidente francese Emmanuel Macron, pur accolto alla Casa Bianca con tutti gli onori, né alla cancelliera tedesca Angela Merkel, uscita dallo Studio Ovale nel gelo più assoluto.

Johnson punta soprattutto su quella 'special relationship' che da sempre unisce Washington e Londra. Anche se pesano i continui screzi che finora hanno caratterizzato i rapporti tra Trump e la premier Theresa May, con le relazioni tra i due Paesi mai così tumultuose da decenni. Donald Trump non deve compiere lo sbaglio di «gettare via il bambino con l'acqua sporca, sarebbe un errore», ha ammonito il ministro britannico, che non ha incontrato direttamente Trump ma il vice presidente americano Mike Pence e il segretario di Stato Mike Pompeo.

Ai due, Johnson ha ripetuto l'appello a rinnovare l'intesa con Teheran, condividendo - come avevano fatto Macron e Merkel - la necessità di migliorarla. «Ma se si rottama l'accordo - mette in guarda il ministro del governo May - Trump dovrà dire cosa farà dopo. E non credo sia realistico bombardare i siti iraniani».

La speranza è che dopo aver trovato la via del dialogo con la Corea del Nord, il presidente americano possa ora imprimere una svolta anche sul fronte dei rapporti con l'Iran, anche se qui lo scenario geopolitico è molto più complicato. Il pressing di Israele perché l'America abbandoni l'intesa con Teheran è asfissiante, così come quello dell'altro alleato strategico degli Stati Uniti in Medio Oriente, l'Arabia Saudita.

Ma Johnson - come ha scritto in una lettera aperta sul New York Times - non ha dubbi: «Ritengo che mantenere i paletti dell'accordo aiuterà anche a rispondere all'atteggiamento aggressivo di Teheran nell'area. Sono sicuro di una cosa: ogni alternativa possibile è peggiore. La strada più saggia è migliorare le manette piuttosto che romperle». Cita anche Winston Churchill il ministro britannico, e spiega: «Di tutte le opzioni che abbiamo per assicurare che l'Iran non ottenga il nucleare, l'accordo del 2015 offre gli svantaggi minori».

Intanto ancora da Parigi e da Berlino arriva l'ennesimo appello alla Casa Bianca: «Un fallimento dell'accordo potrebbe comportare una nuova escalation che ci faccia ricadere nel periodo precedente al 2013». Ora la parola è a Trump.

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COMMENTI
 

Asdo 5 anni fa su tio
Qualunque cosa deciderà sono convinto che i sudditi europei seguiranno comunque. Stiamo a vedere

F.Netri 5 anni fa su tio
Risposta a Asdo
Ma va là! Le Repubbliche socialiste sovietiche europee sono notoriamente filo-maomettane!
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