Il presidente venezuelano non parteciperà al vertice di Lima. Il governo peruviano non gli ha garantito sufficienti misure di sicurezza
CARACAS - Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha annunciato ieri che non parteciperà al Vertice delle Americhe che si svolgerà il prossimo week end a Lima, perché il governo peruviano - che gli ritirato l'invito all'incontro mesi fa - non gli ha garantito le necessarie misure di sicurezza.
«Il governo del Perù mi ha tolto la minima sicurezza necessaria per un presidente in questo tipo di incontri, per cui ho deciso che non andrò al Vertice delle Americhe di Lima e me ne starò qui, con il popolo del Venezuela», ha detto Maduro in un discorso trasmesso a reti unificate.
Maduro aveva ripetuto che sarebbe andato comunque al vertice di Lima «anche con pioggia, tuoni e lampi», perché il governo peruviano non aveva il diritto di ritirargli l'invito, come invece ha fatto, e inoltre lui sapeva che «il popolo peruviano mi vuole bene».
«E poi la verità vera è che questo vertice per noi non è mai stato una priorità, in fondo è solo una perdita di tempo», ha aggiunto il presidente venezuelano.
Elezioni venezuelane «senza valore» - Nel frattempo, il presidente argentino, Mauricio Macri, e il premier spagnolo, Mariano Rajoy, hanno annunciato ieri in serata che i loro rispettivi paesi non riconosceranno il risultato delle elezioni presidenziali in Venezuela del prossimo 20 maggio.
«Non riconosceremo il risultato elettorale del prossimo maggio, perché quell'elezione non ha alcun valore», ha detto Macri durante una conferenza stampa con Rajoy, aggiungendo che «anche se Maduro continua ad insultarci, non lo riconosceremo come un presidente democratico, perché è già da tempo che non c'è democrazia in Venezuela».
«L'unica soluzione» per il Venezuela, hanno affermato Macri e Rajoy, è che «si restituisca la voce» ai venezuelani, lasciandoli votare «senza minacce».