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UNIONE EUROPEA«La nomina di Selayr è corretta»

27.03.18 - 20:32
La Commissione europea ha difeso la decisione davanti al Parlamento europeo
Keystone
«La nomina di Selayr è corretta»
La Commissione europea ha difeso la decisione davanti al Parlamento europeo

BRUXELLES -  La Commissione europea difende davanti al Parlamento europeo la nomina blitz di Martin Selmayr. L'ex braccio destro di Jean-Claude Juncker, nominato segretario generale della Commissione europea, ha tutte le «qualifiche» e le «competenze per adempiere al suo compito», insomma è «idoneo» e la «procedura giuridica seguita alla lettera è stata corretta».

Il Commissario europeo responsabile per il personale, Guenther Oettinger è stato chiaro oggi nella sua audizione al parlamento europeo, in particolare quando ha precisato che la nomina del burocrate tedesco è stata «specializzata, qualificata» e che la Commissione l'ha adottata «all'unanimità».

Il caso Selmayr continua a scuotere le istituzioni europee, già al centro di polemiche e critiche per le procedure di selezione giudicate da più parti poco trasparenti. Per oltre due ore e mezzo alla commissione controllo di bilancio dell'Eurocamera, tra risatine, borbottii e qualche momento di colore, Oettinger si è sottoposto ad un fuoco di fila di domande degli europarlamentari che hanno suggerito di apportare modifiche alle norme che stabiliscono le procedure di nomina dei funzionari dell'Ue per "evitare situazioni analoghe in futuro", mentre altri hanno sottolineato che le procedure «sembravano sbagliate», nonostante fossero legali.

Oettinger ha poi annunciato che consegnerà ad una «cerchia ristretta per tutelare la privacy i documenti sulla pratica», e si è detto disponibile a «rivedere le procedure da seguire in futuro con la creazione di una tavola rotonda».

Il Commissario Oettinger ha poi chiarito la presenza di Selmayr al vertice dei Popolari europei prima che iniziasse il Consiglio europeo la scorsa settimana. Il segretario generale, ha detto, «era presente nel palazzo dove si teneva il summit ma era fuori dalla porta», un po' «come fanno gli sherpa», anche perché quel giorno «si doveva discutere di questioni importanti come i dazi Usa e Selmayr come esperto in materia era presente».

Quindi ha rispedito al mittente le accuse di nepotismo e clientelismo. «Non so di che partito sia» Selmayr, ha aggiunto, ma «so che non è imparentato con Junker, è solo una sua persona di fiducia», mentre sulle risposte dell'esecutivo comunitario alle 134 domande che gli erano state poste dagli europarlamentari ha affermato che Selmayr ha «partecipato ad una parte delle consultazioni, ma l'ha fatto per completare il contenuto, non per influenzare il testo». Una risposta che ha suscitato qualche risatina da parte degli eurodeputati e giornalisti presenti in aula.

La vicenda Selmayr va avanti. La commissione Controllo di Bilancio del Parlamento europeo stilerà le sue conclusioni in una risoluzione che sarà votata alla plenaria di aprile a Strasburgo.

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