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Lo ha detto il premier Netanyahu nel giorno dell'inizio dell'esercitazione militare nel sud del paese e nei pressi di Gaza
TEL AVIV - Israele non «vuole la guerra, ma farà tutto il necessario per difendersi». Lo ha detto in apertura della seduta di governo a Gerusalemme il premier Benyamin Netanyahu.
«Dobbiamo misurarci - ha aggiunto - con molte sfide e, come ho spiegato ai presidenti Trump e Putin e ai leader dell'Europa, Israele rappresenta un elemento centrale che blocca l'espansione dell'Islam radicale guidata dall'Iran e dall'Isis: forze che minacciano altri nel mondo».
Proprio oggi Israele ha annunciato l'avvio di una esercitazione militare nel sud del paese e nei pressi di Gaza. Haaretz riferisce inoltre che, alla luce delle tensioni con il Libano e la Siria, l'esercito intende avviare per metà di quest'anno «la più estesa esercitazione di truppe aerotrasportate degli ultimi anni».
«Siamo determinati a rafforzare i nostri insediamenti. Chi sperava di demoralizzarci con il disgustoso assassinio di un padre di sei figli a Hawat Gilad (Nablus) ha compiuto un errore amaro. Adesso lo status legale di Hawat Gilad sarà regolarizzato»: così si è espresso Netanyahu aggiornando il governo sull'andamento della caccia lanciata dall'esercito israeliano in Cisgiordania ad una cellula ritenuta responsabile dell'uccisione del rabbino Raziel Shevach avvenuta il mese scorso a Hawat Gilad.
Ieri reparti dell'esercito sono entrati a Jenin (Cisgiordania) nell'intento di catturare il capo della cellula, Ahmed Nassr Jarrar, figlio di un dirigente di Hamas morto anni fa in uno scontro a fuoco con soldati. I militari hanno catturato un altro membro della cellula, il quarto, ma Ahmed Nassr Jarrar è ancora in fuga. Negli scontri che hanno accompagnato le operazioni dell'esercito un adolescente palestinese è rimasto ucciso.
