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TERRITORI PALESTINESIGerusalemme capitale? Abu Mazen: «Inaccettabile»

03.12.17 - 17:06
Il presidente palestinese ha ammonito gli Stati Uniti: la decisione potrebbe distruggere i nascenti sforzi di pace della Casa Bianca nell'area del Medio Oriente
Archivio Keystone
Gerusalemme capitale? Abu Mazen: «Inaccettabile»
Il presidente palestinese ha ammonito gli Stati Uniti: la decisione potrebbe distruggere i nascenti sforzi di pace della Casa Bianca nell'area del Medio Oriente

RAMALLAH - Il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha ammonito oggi gli Stati Uniti dal riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, cosa che - ha detto - potrebbe distruggere i nascenti sforzi di pace della Casa Bianca nell'area del Medio Oriente.

Secondo l'agenzia di stampa Wafa, Abu Mazen ha affermato che il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele o il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme «costituirebbe una minaccia per il futuro del processo di pace ed è inaccettabile».

Esponenti statunitensi hanno fatto sapere che il presidente Donald Trump potrebbe riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele già questa settimana mentre avrebbe rinviato lo spostamento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv.

Israele considera Gerusalemme sua capitale, nonostante la contrarietà della comunità internazionale. Dal canto loro i palestinesi considerano loro capitale Gerusalemme Est, il nucleo storico della città occupato militarmente da Israele nel 1967.

L'Olp avverte gli Usa - «Se l'amministrazione Usa decidesse di contraddire i suoi impegni internazionali e la sua politica estera riconoscendo Gerusalemme come capitale di Israele non solo promuoverebbe una anarchia internazionale, ma anche si escluderebbe dallo svolgere alcun ruolo in ogni futura iniziativa mirante a raggiungere una pace giusta e duratura». Lo ha affermato Saeb Erekat, segretario generale dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp)

«Un tale riconoscimento - ha proseguito Erekat, in un comunicato diffuso dall'agenzia di stampa Wafa - contribuirebbe a destabilizzare ulteriormente la Regione e scoraggerebbe molti fra quanti ancora credono che una soluzione pacifica sia possibile per mettere fine a 50 anni di occupazione israeliana, a 70 anni di esilio e a decine di anni di violazioni sistematiche dei diritti nazionali ed umani dei palestinesi».

Qualora l'amministrazione Trump facesse un passo del genere, ha proseguito Erekat, la leadership palestinese sarebbe subito convocata per adottare i passi necessari. «Gerusalemme - ha insistito - è il cuore sociale, politico, culturale, religioso ed economico della Palestina. Non ci può essere uno Stato palestinese senza Gerusalemme Est come capitale».

Da parte sua la Wafa ha precisato che il presidente palestinese Abu Mazen ha già contattato numerosi capi di stato per spronarli ad agire affinché quell'iniziativa dell'amministrazione Trump non si concretizzi.

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