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RUSSIAPutin frena tutti sulla Corea del Nord: «Niente guerra»

07.09.17 - 19:44
Il presidente russo è riuscito a trasformare il Forum economico di Vladivostok in una conferenza di pace sulla crisi coreana
Keystone
Putin frena tutti sulla Corea del Nord: «Niente guerra»
Il presidente russo è riuscito a trasformare il Forum economico di Vladivostok in una conferenza di pace sulla crisi coreana

MOSCA - Trasformare il Forum economico di Vladivostok in una (pre)conferenza di pace sulla Corea del Nord. Vladimir Putin c'è riuscito. Il presidente russo, infatti, ha riunito nella capitale dell'estremo oriente russo i leader di Giappone e Corea del Sud - nonché il ministro per le Relazioni Economiche Esterne di Pyongyang - e in un caleidoscopio di accordi bilaterali ha stoppato i venti di guerra. «Sono sicuro - ha detto - che non si arriverà al conflitto né tanto meno all'uso delle armi nucleari nella penisola».

L'America, in tutto questo, è rimasta a guardare. La Russia, che attraverso il suo troncone orientale confina sia col Giappone che con la Corea del Nord, ha giocato le carte della cooperazione e dello sviluppo regionale per evitare che «la situazione peggiori ulteriormente».

Tokyo e Seul hanno risposto positivamente e così Mosca ha potuto annunciare che nel corso del Forum sono stati firmati accordi per oltre «40 miliardi di dollari». Prima però va affrontato il dato politico. Putin, che alla vigilia del summit cinese dei Brics aveva vaticinato il rischio di una possibile "catastrofe" se la crisi nordcoreana fosse sfuggita di mano, a Vladivostok a speso parole più concilianti, soprattutto nei confronti degli Usa.

«Abbiamo preso nota della volontà dell'amministrazione americana di alleviare la tensione», ha dichiarato riferendosi alle parole di Donald Trump, che ha definito ieri l'opzione militare come "non primaria". Certo, restano delle divergenze anche marcate. La bozza Usa di risoluzione Onu prevede il bando di tutte le esportazioni di gas e petrolio alla Corea del nord, ipotesi caldeggiata pure dal presidente sudcoreano Moon Jae-in e dal premier giapponese Shinzo Abe, che proprio a Vladivostok si sono incontrati faccia a faccia. Mosca sul punto è più scettica ma l'obiettivo è d'incardinare il dialogo come unica soluzione alla crisi, sul modello di quanto accaduto "nel 2005".

Il nodo delle sanzioni non sarà comunque una passeggiata. L'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini è entrata nella mischia con la proposta di "studiare nuove autonome misure dell'Unione europea" contro Pyongyang all'insegna di "maggiore pressione economica e diplomatica". Tokyo e Seul approveranno senz'altro. Moon d'altra parte ha espressamente ringraziato la Russia "per la sua attiva partecipazione" al dossier-sanzioni contro la Corea del Nord e ha chiesto "di proseguire" con tale sostegno. Il presidente sudcoreano ha però anche sottolineato che una soluzione pacifica della crisi è la "priorità principale". E ha lodato il presidente Putin per il suo carisma, da vera e proprio "tigre siberiana", animale che tutti in Corea "amano profondamente".

E qui si ritorna al capitolo economico. Putin ha presentato la sua visione dell'estremo oriente russo come terra di poderose opportunità: si va dall'estensione della Transiberiana alle due Coree alla costruzione di "un ponte" tra l'isola di Sakhalin e quella giapponese di Hokkaido, dalla creazione di una «cintura energetica» per Tokyo alla fornitura di "12 miliardi" di metri cubi di metano annui a Seul. Che nei suoi cantieri costruirà 15 navi gasiere per trasportare l'oro blu dal nascente impianto siberiano di Yamal. Un tema delicato visto che sia Seul che Tokyo sono grandi consumatori di gas e oggi lo pagano a prezzi ben più alti rispetto, ad esempio, ai colleghi europei.

Insomma, la mappa geopolitica tratteggiata da Putin - che ha avuto un bilaterale anche con Abe, incassando la partecipazione al prossimo forum economico di San Pietroburgo - è servita a ricordare agli alleati americani nell'area che pure la Russia ha molto da offrire. Meglio dunque tenere in conto la posizione di Mosca nella ricerca di una soluzione alla grana Pyongyang.

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