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FRANCIAMacron, l'enfant prodige paladino dell'Europa

23.04.17 - 21:25
Prima segretario generale di Hollande, poi suo ministro dell'Economia, il "rottamatore" col pallino delle riforme ha fondato un proprio Movimento e vuole andare fino in fondo
Keystone
Macron, l'enfant prodige paladino dell'Europa
Prima segretario generale di Hollande, poi suo ministro dell'Economia, il "rottamatore" col pallino delle riforme ha fondato un proprio Movimento e vuole andare fino in fondo

PARIGI - Il Tgv di Emmanuel Macron vola al ballottaggio presidenziale del 7 maggio. La Francia che torna "forte e solidale", la speranza e la fine del disfattismo, ma soprattutto l'Europa come unica grande stella polare sono i temi cavalcati nel primo turno dal candidato trentanovenne di 'En Marche!', il favorito senza partito, al quale per mesi è stato pronosticato un sicuro fallimento e che ora scalza tutti issandosi al primo posto del ballottaggio.

Il paladino dell'Europa - l'unico ad aver ricevuto, appena due giorni fa, la telefonata di sostegno dell'ex presidente Usa Barack Obama - nell'ultimo grande comizio nell'arena di Bercy aveva profetizzato: «Lo sentite il mormorio della primavera? Domenica vinceremo e sarà l'inizio di una nuova Francia».

Dopo l'attentato sugli Champs-Elysées si è detto «pronto a proteggere i francesi». Forse anche per rassicurare su quelli che per lungo tempo sono stati indicati come i suoi punti deboli, difesa e sicurezza, Macron si è mostrato al fianco del ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, in uno dei suoi ultimi appuntamenti elettorali. Ai connazionali ha promesso «un'alternativa profonda».

Prima segretario generale di Hollande, poi suo ministro dell'Economia, il 'rottamatore' col pallino delle riforme ha fondato un proprio Movimento, 'En Marche!', poco più di un anno fa, nel marzo 2016, per poi dimettersi a sorpresa dall'esecutivo socialista e candidarsi all'Eliseo.

Nella fulminea carriera che lo ha portato ai vertici non è mai passato per uno scrutinio. Durante la lunga campagna elettorale che lo ha condotto fino all'odierna vittoria, pesi massimi del governo socialista, come l'ex premier Manuel Valls sono passati con lui, facendo infuriare il candidato ufficiale socialista eletto alle primarie, Benoît Hamon. Anche Hollande aveva lasciato intendere che avrebbe scelto lui.

L'enfant prodige di Amiens sposato con Brigitte, la sua ex insegnate di scuola di 25 anni più grande di lui, ha anche strappato il sostegno del centrista François Bayrou (MoDem). Promette una società più aperta e flessibile, lontana da corporativismi e privilegi del passato, in grado di rispondere alle sfide globali. La sua convinzione è che occorre superare gli steccati ideologici e la vecchia dicotomia destra/sinistra che frenano il rilancio e la creazione di posti di lavoro.

 

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