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FRANCIAIl tracollo dei socialisti, rischiano la scomparsa

23.04.17 - 21:10
Benoît Hamon finito al 6,5% e subito fuori gara per l'Eliseo. Il suo progetto di reddito universale non ha convinto un Paese che vuole essere rassicurato sulla disoccupazione
Keystone
Lo sconfitto Hamon
Lo sconfitto Hamon
Il tracollo dei socialisti, rischiano la scomparsa
Benoît Hamon finito al 6,5% e subito fuori gara per l'Eliseo. Il suo progetto di reddito universale non ha convinto un Paese che vuole essere rassicurato sulla disoccupazione

PARIGI - C'è l'addio annunciato di François Hollande, ma anche il grande salto nel vuoto del Partito socialista, che in questo momento non esiste più. Benoît Hamon finito al 6,5% e subito fuori gara per l'Eliseo, ha vinto le primarie ma ha pagato anni di fronda che hanno sabotato il lavoro del governo. E il suo progetto di reddito universale non ha convinto un Paese che, da destra a sinistra, vuole solo essere rassicurato sulla disoccupazione e il declino. Così dopo i primi risultati ha ammesso la sconfitta e ha invitato al ballottaggio a votare per Macron.

Creato nel 1971 da François Mitterrand, il Partito socialista francese sembra arrivato al capolinea. Prima la sofferta decisione di Hollande di rinunciare a ricandidarsi, colpito e affondato da una popolarità ai minimi storici (aveva raggiunto il 5%), poi il salto del premier Manuel Valls, trascinato nell'impopolarità del quinquennio socialista, verso le primarie.

Valls, socialista ma uomo d'ordine, ha perso contro il movimentista Hamon, ma l'intera maggioranza e pezzi da novanta del partito non lo hanno seguito. Era stato proprio lui, il vincitore delle primarie, a capeggiare la fronda che per anni ha votato contro le leggi principali faticosamente fatte passare dal governo. Ed è cominciata la migrazione verso "En Marche!", con ministri come Le Drian (Difesa) che l'hanno annunciato pubblicamente, altri come Ségolène Royal che l'hanno lasciato intendere. Hollande non si è mai pronunciato ma Macron è considerato il suo "figlio" politico, alla fine anche Valls, con il quale non correva buon sangue, si è unito all'ex ministro dell'Economia.

"Ho fallito nell'evitare il disastro che si annunciava da anni, me ne assumo la responsabilità senza nascondermi", ha detto questa sera Hamon dal suo quartier generale a Parigi."L'eliminazione della sinistra a vantaggio dell'estrema destra è una pesante sconfitta elettorale, ma anche una sconfitta morale" ha continuato Macron. "La sinistra deve ascoltare vostro messaggio, basta con questa follia autodistruttiva, sono fiero della campagna che ho condotto. La sinistra non è morta".

Ma il PS si presenta ora spaccato in due nei suoi rappresentanti e nei suoi progetti: da una parte la sinistra orientata al centro, quella di Macron e del suo principale alleato, François Bayrou. Dall'altra la sinistra di Hamon, sostenuto da Martine Aubry, Anne Hidalgo e l'ala sinistra del partito, che era e continua essere ostile alla politica di Hollande di questi ultimi cinque anni. Ogni tentativo di Hamon di un'alleanza con la sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon è però fallito, traducendosi in un travaso di voti verso la "France Insoumise".

Sul futuro, non ci sono progetti. Quello di Valls di un'unione verso il centro - fino alla destra moderata di Alain Juppé - non si chiama più PS ma "En Marche!". A sinistra, c'è Mélenchon e il misero risultato di Hamon sembra tutto quello che resta oggi di un Partito che ha guidato la Francia con Mitterrand e poi con Hollande.

 

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