Il Pvv di Geert Wilders si ferma a 20 seggi contro i 33 del Vvd
AMSTERDAM - Le elezioni legislative in Olanda hanno confermato il premier uscente Mark Rutte (Vvd, liberal democratico), scrutinati il 93 per cento dei seggi. Con 33 seggi ottenuti - su 150 in palio nella Camera Bassa olandese - il partito di centrodestra ha frenato la temuta corrente populista islamofoba e anti europea di Geert Wilders (Pvv) che si ferma a 20 seggi. 19 quelli per i democristiani (Cda) e i liberali di sinistra (D66).
Le prime parole di Rutte sono state lapidarie: «L'Olanda ha detto no al populismo». E ancora: «Grazie per questa vittoria che avete dato all'Olanda, ma anche all'Europa, adesso siamo impegnati per mantenere il paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere».
L’ondata populista è stata arginata ma c’è chi è ugualmente soddisfatto: «Abbiamo guadagnato seggi, il primo obiettivo è raggiunto. E Rutte non mi ha fatto fuori», ha scritto su Twitter Geert Wilders, il Pvv ha infatti ottenuto cinque seggi in più. Se tutti gli schieramenti hanno escluso una coalizione di governo, è proprio il leader di destra che ha aperto a questa ipotesi: «Vorrei partecipare al governo, ma se ciò non fosse possibile voteremo comunque a favore sui temi che a noi sono più cari».
Un successo lo ha registrato il partito antirazzista Denk. Fondato da due turco-olandesi potrebbe conquistare tre seggi entrando per la prima volta in parlamento. Grande cavalcata anche per i Verdi di sinistra (GroenLinks) che balzano da 4 a 14 seggi. Al contrario, è stato registrato un tonfo storico per i laburisti del PvdA che si è fermato a 9 seggi rispetto ai 38 del 2012. «Un colpo durissimo, un graffio sulla nostra anima», ha commentato Sharon Dijksma.
L’affluenza è stata alta registrando un 82%, rispetto al 74,6% delle politiche di cinque anni fa.