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STOCCOLMA - Il più autorevole istituto di politica estera svedese, l'Istituto Svedese per gli Affari Internazionali, ha accusato la Russia di usare notizie false, documenti falsi e disinformazione nell'ambito di una campagna volta a influenzare l'opinione pubblica del Paese: lo scrive il quotidiano britannico The Guardian.
In uno studio sulle presunte attività di Mosca, il think tank afferma che la Svezia è stata l'obiettivo di «un'ampia gamma di misure attive» mirate a «ostacolare la sua capacità di generare il consenso dei cittadini nel perseguimento delle sue politiche».
Nel documento l'istituto spiega che Mosca ha usato notizie fuorvianti nel suo sito di notizie Sputnik, interventi pubblici di politici russi negli affari interni svedesi, oltre a metodi meno apparenti per raggiungere i suoi fini. Tra questi, l'uso di documenti falsi e di notizie false pubblicate su media svedesi e poi riprese da Sputnik ed «altre fonti della diplomazia pubblica russa» e trasmesse ad un pubblico internazionale.
L'istituto ammette nel rapporto che è impossibile stabilire come Mosca abbia fatto a falsificare i documenti e generare le notizie false, ma sottolinea che queste azioni sono in linea con gli obiettivi strategici della Russia.
