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IRANRohani reagisce alle sanzioni: l'Iran fa causa agli Usa

13.12.16 - 18:44
Azione legale contro gli Stati Uniti per violazione degli accordi e ripresa della ricerca per realizzare propulsori nucleari per trasporti marittimi
Rohani reagisce alle sanzioni: l'Iran fa causa agli Usa
Azione legale contro gli Stati Uniti per violazione degli accordi e ripresa della ricerca per realizzare propulsori nucleari per trasporti marittimi

TEHERAN - La reazione dell'Iran, annunciata più volte dopo il voto unanime del Senato Usa per estendere le sanzioni di altri dieci anni, è arrivata oggi dal presidente Hassan Rohani, resa nota anche attraverso il suo sito ufficiale.

Il presidente ha inviato due lettere, con precisi ordini e scadenze, rispettivamente al ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, e al capo dell'Organizzazione dell'energia atomica iraniana (Aeoi), Ali Akbar Salehi, per far partire azioni in risposta «ai ritardi, alla negligenza e alla violazione del Jcpoa (accordo sul nucleare) da parte degli Usa».

A Zarif il presidente dell'Iran ha affidato l'incarico di intraprendere un'azione legale contro gli Stati Uniti per «i ritardi nell'attuazione dell'accordo sul nucleare» e per la «palese violazione scaturita dall'estensione delle sanzioni all'Iran» votata dal Senato. Allo stesso tempo, Rohani ha chiesto al ministro degli Esteri di avviare anche un'azione diplomatica. In ogni caso, vista l'urgenza del problema, il presidente iraniano ha imposto a Zarif il termine di un mese per riferire i risultati.

Tre mesi sono stati invece concessi a Salehi per pianificare la realizzazione di dispositivi di propulsione nucleare da utilizzare nei trasporti marittimi. Una decisione che intende lanciare un chiaro messaggio sulla possibilità di ripresa, in caso di rottura dell'intesa, anche di altre attività di ricerca nucleare interrotte grazie all'accordo sottoscritto nel luglio 2015 ed entrato in vigore dal gennaio di quest'anno.

Da parte iraniana è stato spesso lamentato il ritardo americano nell'attuazione dell'accordo, a fronte del rispetto degli impegni da parte dell'Iran. La decisione di Rohani è infatti arrivata dopo una serie di prese di posizione polemiche in Iran, soprattutto dopo la decisione del Senato Usa sulle sanzioni. La stessa Guida suprema dell'Iran, ayatollah Sayyed Ali Khamenei, aveva messo più volte in guardia dalla «falsità» dei governanti Usa e aveva invitato i vertici iraniani a non fidarsi delle promesse degli americani «che hanno sempre mostrato ostilità nei confronti dell'Iran».

La questione dell'estensione delle sanzioni era stata oggetto anche dei sermoni dei massimi esponenti religiosi iraniani nelle preghiere del venerdì. I leader religiosi avevano per questo chiesto alle autorità di governo «una risposta adeguata».

Molto più diplomaticamente, il ministro degli Esteri Zarif aveva affermato che il voto del Senato statunitense «scredita Washington sulla scena internazionale», mentre lo stesso Rohani, parlando davanti al Parlamento iraniano, aveva chiesto a Obama di far decadere le sanzioni, promettendo in caso contrario una «risposta immediata» da parte dell'Iran.

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