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ISLANDAL'Islanda in mano ai Pirati?

29.10.16 - 21:00
I 245.000 elettori dell'isola hanno espresso oggi il loro voto. Il partito anti-sistema internazionale alla vigilia era in seconda posizione nei sondaggi
L'Islanda in mano ai Pirati?
I 245.000 elettori dell'isola hanno espresso oggi il loro voto. Il partito anti-sistema internazionale alla vigilia era in seconda posizione nei sondaggi

REYKJAVIK - I 245 mila elettori dell'Islanda hanno espresso oggi il loro voto, che potrebbe consegnare per la prima volta nella storia, un governo d'Europa ai 'Pirati', il partito anti-sistema internazionale nato dall'attivismo politico degli hacker, che potrebbe trainare una serie variegata di partiti non convenzionali, alterando le tradizionali geometrie politiche e creando cambiamento.

I sondaggi della vigilia danno infatti in seconda posizione proprio 'Piratar', il partito fondato dalla poetessa e collaboratrice di Wikileaks, Birgitta Jonsdottir, 49 anni, con il 20,5% dei voti, dietro ai conservatori del Partito dell'Indipendenza (24,7%), il principale della coalizione di governo dimissionaria.

Fondato quattro anni fa, Piratar nella legislatura appena chiusa aveva solo tre seggi sui 63 di cui è composto il parlamento monocamerale dell'isola, l'Althing. Oggi hanno la possibilità di ottenerne almeno 14, e combinandosi con gli altri partiti d'opposizione che nel nuovo parlamento - dice un sondaggio di Morgunbladid, avrebbero 33 seggi su 63.

I Pirati promettono di introdurre la democrazia diretta, la trasparenza e l'accesso pubblico a tutte le decisioni del governo, porre sotto tutela dello stato tutte le risorse naturali dell'isola vulcanica. Ha guadagnato molto terreno fra gli islandesi - in particolari fra i giovani, ma non solo -, stufi dei partiti e della politica tradizionale dopo anni di scandali politici e di turbolenza finanziaria, del pur piccolo e ricco Paese nordico.

Previsioni che hanno stupito la stessa Jonsdottir, che ha confessato di non aver mai «immaginato né sognato» una promessa simile, con il collasso delle sovradimensionate banche, travolte dalla crisi del 2008 . «Se la gente è pronta, siamo pronti anche noi», ha detto oggi la leader pirata, nel depositare la sua scheda nell'urna nel suo seggio in una scuola di Reykjavík.

Secondo la leader, «se la gente è stufa di vivere in questo caos in cui non sai mai cosa porterà il domani» dovrebbero fidarsi dei pirati, perché «cambiare è bellissimo e non c'è nulla di cui preoccuparsi».

E con i Pirati a sparigliare le carte, potrebbero veramente rompersi i vecchi equilibri, favoriti da un sistema proporzionale corretto, non ha mai prodotto maggioranze assolute o governi monocolore. I sondaggisti vedono come soluzione più plausibile o una riedizione della coalizione fra i conservatori del partito dell'Indipendenza e il partito Progressista di centro-sinistra dell'ultima legislatura, inaugurata nel 2013, oppure una coalizione tutta di sinistra con i Pirati insieme al Movimento Verdi di Sinistra e altre formazioni minori. ma potrebbe anche fare un discreto exploit il partito Vidreisn (Revival), conservatore ed europeista che vorrebbe l'ingresso dell'Islanda nell'Unione europea. Potrebbe risucchiare i voti degli sfiduciati dai partiti tradizionali e conservatori: «Siamo un partito per il libero mercato e filo-Occidentale, per una società aperta», dichiara il leader di Vidreisn, Benedikt Johannesson.

I seggi si chiudono alle 22 locali, quando in Svizzera è mezzanotte.

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COMMENTI
 

Antares46 7 anni fa su tio
E vi scandalizzate per questo!!! Ci sono pirati politici anche peggio in tutte le nazioni del mondo!!!!
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