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REGNO UNITO Accordo storico tra Gran Bretagna e Cina, nasce l'asse per il nucleare

21.10.15 - 20:28
Ad annunciarlo il premier britannico Cameron e il presidente cinese Xi Jinping
Accordo storico tra Gran Bretagna e Cina, nasce l'asse per il nucleare
Ad annunciarlo il premier britannico Cameron e il presidente cinese Xi Jinping

LONDRA - Nasce l'asse per il nucleare civile fra Londra e Pechino. Gran Bretagna e Cina hanno formalizzato uno storico accordo per la costruzione di nuove centrali atomiche nel Regno Unito. Il gruppo statale cinese Cgn, in un consorzio guidato dal colosso francese Edf, contribuirà per più del 30%, pari a 6 miliardi di sterline (circa 8,90 miliardi di franchi), ai costi di costruzione della nuova centrale di Hinkley Point, Inghilterra occidentale. L'annuncio è stato fatto oggi dal premier britannico David Cameron e dal presidente cinese Xi Jinping in una conferenza stampa a Downing Street.

La visita del capo di Stato cinese, dopo le cerimonie, le parate e il banchetto 'glamour' di ieri sera, ha quindi raggiunto il suo apice con gli accordi economici firmati fra i due Paesi. Si parla di 40 miliardi di sterline (circa 59 miliardi di franchi), dieci in più dei 30 annunciati in precedenza, e nel giro di una decennio gli investimenti cinesi in Gran Bretagna potrebbero superare la cifra record di 100 miliardi di sterline (circa 148 miliardi di franchi).

A dominare la 'luna di miele' commerciale fra i due Paesi è senza dubbio l'energia. Come sottolinea la Bbc, l'accordo prevede anche una più ampia collaborazione anglo-cinese per lo sviluppo di altre due centrali nucleari in Inghilterra, a Sizewell e Bradwell.

Quella di Hinkley Point - la prima ad essere realizzata in una generazione - dovrebbe entrare in funzione nel 2025 e rifornire di corrente sei milioni di case mentre non è stata ancora indicata una data per le altre due. Il colosso francese Edf potrebbe vendere un'ulteriore quota del 15% nel progetto ma conta comunque di mantenerne il controllo.

Cameron ha parlato di "forte relazione" fra i due Paesi, prima di tutto dal punto di vista economico. Il primo ministro ha auspicato una maggiore cooperazione finanziaria, con la Gran Bretagna come partner di riferimento della Cina in Occidente, e una collaborazione in materia di ambiente, povertà e lotta al terrorismo. Cameron è anche intervenuto sulla crisi delle acciaierie nel Regno Unito dopo le accuse di concorrenza sleale alla Cina con conseguenze sul settore e sulle migliaia di operai britannici licenziati: "Vorrei dire agli operai, interverremo sull'aumento di costi e tasse.

Ma nell'investimento di cui stiamo parlando oggi verrà usato l'acciaio britannico". Nella conferenza stampa si è discusso anche di un'altra 'nota dolente' nella visita di Xi, quella dei diritti umani. Cameron è stato accusato dall'artista e attivista cinese Ai Weiwei di "aver messo da parte" in più casi la denuncia delle violazioni commesse da Pechino e ha chiesto di non ripeterlo nel corso dei colloqui col capo di Stato. E il premier durante la conferenza stampa ha risposto alle critiche, affermando che ci può essere l'intesa economica e allo stesso tempo si può affrontare in "modo franco" ogni discussione col governo cinese.

Un portavoce di Downing Street ha però dovuto precisare che l'argomento è stato affrontato nei colloqui con Xi. Ma il fatto più importante è stato una rara ammissione da parte del presidente sul fatto che il suo Paese possa fare di più sul fronte dei diritti umani. "La Cina attribuisce grande importanza alla protezione dei diritti umani - ha dichiarato - ma sappiamo che c'è sempre spazio per un miglioramento".

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