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PARIGIDexia: sabato Cda d'urgenza, voci su nazionalizzazione

06.10.11 - 20:53
Dexia: sabato Cda d'urgenza, voci su nazionalizzazione
PARIGI - In attesa di un piano di salvataggio ufficiale, si moltiplicano le voci sul futuro di Dexia, tanto da spingere la Fsma, authority belga per i mercati, a chiedere prima delucidazioni alla società, e poi la sospensione del titolo in Borsa.

Occhi puntati, in particolare, sul ramo belga del gruppo bancario, Dexia Belgique Bank (Dbb): secondo informazioni diffuse dai quotidiani economici De Tijd e L'Echo, il governo del Belgio, in una riunione ristretta del consiglio dei ministri, avrebbe deciso di optare per la nazionalizzazione dell'istituto, piuttosto che trasformarla in uno "spin off" del gruppo come proposto dalle regioni. La notizia non finora ha trovato conferme da parte dell'esecutivo belga, e nemmeno da fonti ufficiose, ma non è nemmeno stata smentita.

Secondo tema all'ordine del giorno, la cessione della filiale Dexia Banque Internationale Luxembourg (Bil), su cui sono iniziate "trattative esclusive" con un investitore estero, sulla cui identità è stato tenuto il massimo riserbo. Potrebbe trattarsi, ancora secondo De Tijd, del fondo sovrano del Qatar, molto attivo in Europa negli ultimi mesi, ma l'indiscrezione non è per ora confermata. Ciò che è certo, invece, è che all'operazione parteciperà anche il governo lussemburghese, che diventerà, ha annunciato il ministro delle Finanze Luc Frieden, azionista di minoranza di Bil, considerata "sistemica".

Le due notizie, apparse in tarda mattinata, hanno spinto verso il basso il titolo di Dexia, crollato a -10% in pochi minuti. La società ha quindi emesso, su richiesta dell'authority, un comunicato in cui spiegava di "non essere stata informata di alcuna decisione o bozza di decisione sul futuro del gruppo", con indiretto riferimento alle voci sul ramo belga, annunciando la convocazione di un consiglio di amministrazione straordinario per sabato. Mossa insufficiente a calmare gli operatori di mercato, che hanno insistito con le vendite, spingendo il titolo sempre più in basso. E costringendo la Fsma ad intervenire di nuovo, stavolta chiedendo la sospensione dalle contrattazioni, "in attesa di maggiori dettagli" su entrambe le questioni. Nell'ultima quotazione registrata, Dexia perdeva il 17,24%, a 0,85 euro.

Sullo sfondo restano le complesse trattative legate ai crediti agli enti locali, di cui Dexia è storicamente il primo finanziatore, tra gli Stati francese e belga e i due principali candidati alla loro acquisizione, la Banque Postale e la Cassa dei depositi transalpina. I due istituti non sono infatti disposti ad incamerare una quota eccessiva di questi crediti, per natura a termine lungo o molto lungo e quindi onerosi in termini di capitale proprio, senza adeguate garanzie pubbliche, mentre i governi hanno come priorità di garantire il mantenimento di una fonte di finanziamento per gli enti. "Tutti hanno ben capito che c'è un interesse comune - sintetizza una fonte vicina al dossier - ma nessuno vuole assumersi un brutto rischio".

ATS
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