Arriva dunque l'attesa stretta della Commissione Ue sui prodotti finanziari considerati più a rischio, per superare "l'attuale approccio frammentato" per cui alcuni Stati europei (vedi la Germaia) hanno preso decisioni unilaterali.
Decisioni - sottolinea Bruxelles - che rischiano di "limitare l'efficacia della vigilanza sui derivati, produrre confusione sui mercati e maggiori costi e difficoltà per gli operatori di mercato".
"In situazioni eccezionali - si legge nella bozza di regolamento messa apunto dai servizi del commissario Barnier - potrebbe essere necessario per le autorità competenti vietare o limitare le attività di short selling che altrimenti comporterebbero rischi anche minimi".
E - prosegue il testo - "nel caso di sviluppi negativi che costituiscano una seria minaccia per la stabilità finanziaria o la fiducia dei mercati in uno Stato membro o nell'insieme della Ue, le autorità competenti avranno poteri temporanei per richiedere ulteriore trasparenza o imporre restrizioni sulle vendite allo scoperto e i credit default swap. Oppure per limitare l'accesso alle transazioni nel mercato dei derivati" agli operatori considerati a rischio.