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GIAPPONESIOltre il 50% delle aziende giapponesi pensa che le Olimpiadi non andrebbero fatte come da programma

15.02.21 - 09:59
Pesa la diffusione del contagio e il piano vaccinale in ritardo rispetto ad altre nazioni occidentali.
keystone-sda.ch / STF (Koji Sasahara)
Oltre la metà delle aziende giapponesi è del parere di cancellare o rinviare le Olimpiadi.
Oltre la metà delle aziende giapponesi è del parere di cancellare o rinviare le Olimpiadi.
Oltre il 50% delle aziende giapponesi pensa che le Olimpiadi non andrebbero fatte come da programma
Pesa la diffusione del contagio e il piano vaccinale in ritardo rispetto ad altre nazioni occidentali.

TOKYO - Oltre un'azienda giapponese su due pensa che le Olimpiadi di Tokyo debbano essere cancellate o rinviate.

È l'esito di un sondaggio, citato dall'agenzia Reuters, condotto dal think thank Tokyo Shoko Research tra l'1 e l'8 febbraio. Il dato dei contrari ai Giochi sale al 56%, contro il 53,6% della precedente rilevazione, risalente al mese di agosto. Precipita poi il numero di coloro che pensano che l'evento debba aver luogo senza se e senza ma: in estate erano il 22,5%, ora si fermano al 7,7%. Tra chi si dice comunque favorevole allo svolgimento, ma con opportune misure anti-Covid, circa il 20% pensa che il numero degli spettatori debba essere contingentato e il 17% ritiene opportuno che tutte le prove abbiano luogo a porte chiuse.

Oltre il 70% delle imprese interpellate, poi, ritiene che l'annullamento o il rinvio delle Olimpiadi avrà un impatto minimo o addirittura nullo sul proprio bilancio.

Un altro schiaffo agli organizzatori dei Giochi, che hanno già dovuto fare i conti con le dimissioni del presidente Yoshiro Mori a seguito delle sue dichiarazioni sulle donne che «parlano eccessivamente». A pesare è la situazione pandemica che sta vivendo il Giappone, con un piano vaccinale in ritardo rispetto alle principali nazioni occidentali e nonostante una curva dei contagi che mostra segnali incoraggianti dopo il picco assoluto del mese di gennaio. Sono più di 416mila i positivi dall'inizio della pandemia, secondo l'ultima rilevazione della Johns Hopkins University, con quasi 7000 decessi.

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