Degli scienziati giapponesi hanno testato un apparecchio che in 180 giorni è stato completamente riassorbito dal terreno
OSAKA - Un dispositivo realizzato tramite nanoparticelle, capace di connettersi ad internet, e altrettanto capace di essere biodegradabile: viene infatti dissolto dai microrganismi del terreno in 180 giorni.
È questa l'ultima realizzazione degli scienziati dell'Istituto di Ricerca Scientifica e Industriale (ISIR) dell'Università di Osaka. Si tratta di un sensore di carta sottile che si connette all'Internet delle Cose (IoT, "Internet of Things") per trasmettere dati e analisi. È stato realizzato utilizzando dei fogli di nanocarta dallo spessore di un millimetro, capaci di decomporsi naturalmente nel terreno.
Il dispositivo, che permette di raccogliere dati senza danneggiare l'ambiente circostante, dimostra un grande potenziale nella produzione di apparecchi di elettronica ecologici. Infatti, fino ad ora, i substrati usati negli apparecchi elettrici per la raccolta di dati sono normalmente di plastica non degradabile, e quindi nocivi per l'ambiente se non recuperati dopo l'uso.