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SVIZZERACapretti in pericolo per il maggior consumo di latte di capra

27.06.19 - 15:40
I piccoli esemplari maschi hanno poco valore e vengono trattati come prodotti di scarto
Keystone
Capretti in pericolo per il maggior consumo di latte di capra
I piccoli esemplari maschi hanno poco valore e vengono trattati come prodotti di scarto

ZURIGO - Il latte di capra è sempre più in voga, anche grazie alla richiesta degli allergici al latte vaccino. La produzione in crescita ha però un lato negativo: i capretti hanno poco valore e vengono trattati come prodotti di scarto.

La produzione di latte di capra è raddoppiata negli ultimi 20 anni. Il buon prezzo di produzione ne fa un'attività lucrativa per gli allevatori, ma quasi nessuno vuole i capretti, ha sottolineato oggi Cesare Sciarra, responsabile del servizio di ispezione della Protezione svizzera degli animali (PSA), in un incontro con in media a Zurigo.

La carne di capra è in effetti molto meno richiesta del latte. In media ogni svizzero consuma soltanto 70 grammi di carne caprina su un totale di 50 kg di carne all'anno. La domanda si limita peraltro al periodo di Pasqua.

È del resto pratica comune che i capretti siano venduti a soli due o tre giorni dalla nascita. Prima di essere portati al macello, dopo sei-otto settimane, in molti casi questi animali hanno trascorso la loro breve vita in diverse aziende agricole e sono stati trasportati per centinaia di chilometri.

Il servizio di controllo della PSA ha spesso a che fare con immagini di capretti che arrivano al macello visibilmente affamati e in cattiva salute. «La cosa peggiore per noi è che questi animali scompaiono dalle statistiche dopo essere stati venduti», ha dichiarato Sciarra.

Per il 2020 si intravvede comunque un primo miglioramento: dall'anno prossimo sarà infatti obbligatorio registrare in un'apposita banca dati tutte le capre e i relativi passaggi di proprietà, come oggi già avviene per i bovini.

Il Protezione svizzera degli animali accoglie con favore questa novità, ma chiede che siano anche garantiti degli standard minimi riguardo all'alimentazione, all'allevamento e alla macellazione dei capretti.

La PSA invita la Confederazione ad intensificare gli sforzi per sostenere la produzione di carne di agnello in Svizzera e di limitare le importazioni. Un miglioramento urgente e necessario potrebbe essere ottenuto promuovendo in modo mirato l'allevamento o almeno l'ingrasso nell'azienda in cui i capretti sono nati.

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