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GERMANIADaimler smette di finanziare i partiti politici

24.04.19 - 19:07
Per quest'anno sponsorizzerà solo progetti di formazione, promozione culturale e scientifica, oltre che restauri di opere d'arte e iniziative culturali
Keystone
Daimler ha annunciato che nel 2019 non farà donazioni alle formazioni politiche rappresentate in Parlamento per finanziarne le attività.
Daimler ha annunciato che nel 2019 non farà donazioni alle formazioni politiche rappresentate in Parlamento per finanziarne le attività.
Daimler smette di finanziare i partiti politici
Per quest'anno sponsorizzerà solo progetti di formazione, promozione culturale e scientifica, oltre che restauri di opere d'arte e iniziative culturali

BERLINO - Potrebbero avvicinarsi tempi duri per le casse dei partiti politici tedeschi. Daimler, il colosso miliardario dell'industria automobilistica, ha annunciato che nel 2019 non farà donazioni alle formazioni politiche rappresentate in Parlamento per finanziarne le attività: per quest'anno sponsorizzerà solo progetti di formazione, promozione culturale e scientifica, oltre che restauri di opere d'arte e iniziative culturali. Lasciando, invece, completamente a bocca asciutta i partiti politici cui non aveva mai fatto mancare sostegno.

La decisione scatena una dura reazione da parte dei partiti, i cui tesorieri temono che l'esempio di Daimler possa essere seguito anche da altre grandi entità economiche ed industriali. L'annuncio, peraltro, alimenta il sospetto di una vendetta di Daimler nei confronti del mondo politico tedesco, con il quale i rapporti si sono raffreddati negli ultimi anni.

La casa automobilistica sveva è stata sempre piuttosto generosa: nel 2018 la Cdu e l'Spd hanno avuto 100mila euro a testa; niente invece ai nazional-populisti di Afd ed alla Linke. Dallo Stato tedesco i partiti ricevono direttamente un notevole contributo, nelle ultime elezioni 0,85 € per voto valido fino a 4 milioni di voti e 0,70 € per ogni voto ulteriore.

A questo si aggiunge un ulteriore finanziamento pubblico di 0,38 € per ogni euro donato ai partiti da privati. E il finanziamento privato in Germania è molto cospicuo, pur se è soggetto a particolari controlli.

«Non è che Daimler ci desse tantissimo: una decina di migliaia di euro all'anno. Il problema è l'entità della donazione di quell'azienda, ma il principio: l'impresa ora non intende più finanziare le attività dei corpi intermedi dello Stato. E francamente non è un bel segnale», sostiene Thomas Bauer, tesoriere della CSU bavarese. «Uno Stato i cui partiti politici vivano solo di finanziamenti pubblici apre la strada a un partito di Stato in senso socialista». «La democrazia - ammonisce - non può vivere senza i partiti, e prendersi cura della democrazia è un dovere civico; anche per una grande azienda come Daimler che, non finanziando l'attività dei partiti, indebolisce la democrazia in Germania».

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