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STATI UNITIUber verso Wall Street, depositati i documenti per la maxi-ipo

12.04.19 - 08:14
L'app per auto con conducente punta a quotarsi al New York Stock Exchange
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Il passo di Uber verso Wall Street è una doccia fredda per Lyft, che arriva a perdere in Borsa l'1% con la presentazione dei documenti della rivale
Il passo di Uber verso Wall Street è una doccia fredda per Lyft, che arriva a perdere in Borsa l'1% con la presentazione dei documenti della rivale
Uber verso Wall Street, depositati i documenti per la maxi-ipo
L'app per auto con conducente punta a quotarsi al New York Stock Exchange

NEW YORK - Uber deposita i documenti per la sua maxi initial public offering a Wall Street. E scalda i motori per la quotazione, che si appresta a essere la maggiore dell'anno e una delle maggiori di sempre. L'app per auto con conducente punta a quotarsi al New York Stock Exchange, con il ticker Uber.

Il passo di Uber verso Wall Street è una doccia fredda per Lyft, che arriva a perdere in Borsa l'1% con la presentazione dei documenti della rivale.

Documenti che offrono uno spaccato della realtà di Uber. Il 2018 si è chiuso con ricavi per 11,27 miliardi di dollari e un utile netto di 997 milioni. Ma la società avverte: l'utile è stato spinto da un 'benefit' da 5 miliardi di dollari. Nel breve termine le perdite continueranno in seguito a "sostanziali aumenti" delle spese operative, spiega.

«Anticipiamo che continueremo a incorrere in perdite nel breve termine in seguito all'atteso sostanziale aumento delle spese operative visti i nostri investimenti per: aumentare il numero di autisti, consumatori e ristornati che usano la nostra piattaforme; aumentare le spese in ricerca e sviluppo; ampliare i canali di marketing, assumere ulteriore personale; e ampliare l'offerta di servizi» spiega Uber, i cui costi e spese nel 2018 stati pari a 14,3 miliardi di dollari. Negli ultimi tre anni Uber ha realizzato più di 10 miliardi di dollari di perdite operative. Il quarto trimestre è stato invece archiviato con 2,54 miliardi di dollari di ricavi, di cui 165 milioni da Uber Eats.

Travis Kalanick, l'ex amministratore delegato della società, ha l'8,6% di Uber, mentre a Softbank è il maggiore azionista con il 16,3%. L'amministratore delegato, Dara Khosrowshahi, ha ricevuto per il 2018 45,3 milioni di dollari, al chief operating officer sono invece andati 47,6 milioni di dollari. «Alcuni degli attributi che hanno reso Uber una start up di successo sono il nostro senso imprenditoriale, la nostra volontà di assumerci rischi che altri non sono disposti a correre» afferma Khosrowshahi.

Con la presentazione dei documenti Uber prepara il road show al termine del quale dovrebbe sbarcare a Wall Street, secondo indiscrezioni, agli inizi di maggio con una valutazione sui 100 miliardi di dollari. Una cifra che, anche se più bassa delle attese di 120 miliardi di dollari, rappresenterebbe la maggiore ipo dallo sbarco in Borsa di Alibaba.

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