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REGNO UNITO«E-cig, lo strumento più efficace per smettere con le sigarette»

31.01.19 - 16:16
Secondo uno studio chi le utilizza avrebbe il doppio della possibilità di non ricadere nelle tentazione rispetto a chi usa altri metodi come cerotti o gomme da masticare
Keystone
«E-cig, lo strumento più efficace per smettere con le sigarette»
Secondo uno studio chi le utilizza avrebbe il doppio della possibilità di non ricadere nelle tentazione rispetto a chi usa altri metodi come cerotti o gomme da masticare

LONDRA - "Svapare" aiuta a smettere di fumare molto più di quanto non facciano altri dispositivi, come cerotti o gomme da masticare, pensati per ridurre gradualmente la nicotina nei fumatori incalliti. Chi le utilizza ha infatti il doppio della possibilità di non ricadere nelle tentazione delle bionde. A incrementare l'ampia letteratura scientifica sulle sigarette elettroniche è uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Le e-cig sono ritenute dalle autorità sanitarie meno dannose delle sigarette. Tuttavia, alcune ricerche hanno messo in luce la presenza di sostanze nocive nei liquidi utilizzati per le ricariche e, inoltre, finora c'era carenza di prove su quanto fossero efficaci come strumenti per smettere di fumare.

Da qui il nuovo studio, che ha preso in esame 886 fumatori dipendenti da nicotina e che non avevano mai cercato di smettere. Sono stati assegnati in modo casuale in due gruppi: uno ha ricevuto un trattamento sostitutivo alla nicotina come gomme, cerotti, pasticche, spray e inalatori, l'altro le e-cig.

Il 18% dei fumatori che ha usato queste ultime per smettere, a distanza di un anno non era ricaduto nel vizio, rispetto al 9,9% di quelli che avevano usato altri trattamenti. «Sebbene un gran numero di persone riferisca di aver smesso di fumare con successo con l'aiuto delle sigarette elettroniche - spiega il ricercatore capo Peter Hajek, della Queen Mary University di Londra - i professionisti della salute sono riluttanti a raccomandare il loro uso a causa della mancanza di prove chiare da studi randomizzati controllati. Ma questo orientamento potrebbe presto cambiare».

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