Secondo il New York Times sussulta troppo facilmente (e vige l'incertezza). E si prospetta un futuro di listini assai volatili
NEW YORK - Wall Street ha ignorato per mesi i segnali di possibili problemi. Ora però vede rischi dappertutto. Dopo aver appena sussultato all'annuncio dell'avvio di una guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina e girato le spalle alle tensioni a Washington facendo quasi finta non esistessero, la borsa americana trema ora davanti a tutto, quasi spaventata dagli innumerevoli rischi che si sono paventati e sono divenuti realtà. E questo, riporta il New York Times, lascia intravedere all'orizzonte un proseguire della volatilità dei listini.
Gli investitori ritengono cruciale una risoluzione dell'impasse fra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale per il proseguimento della ripresa economica. Ma al di là della guerra dei dazi a preoccupare sono anche fattori economici e politici.
Il rallentamento dell'economia globale rischia di avere ripercussioni anche sulla locomotiva americana e non è escluso il rischio di una recessione già nel 2019. A questo si aggiungo le incertezze per la Brexit e le tensioni sociali in Europa. Il quadro è complicato dalle indagini del procuratore speciale per il Russiagate Robert Mueller e alle loro ricadute sul presidente Donald Trump e sulla Casa Bianca.
C'è poi l'incognita della Fed: un rialzo dei tassi di interesse alla riunione del 18-19 dicembre è dato per scontato, anche se Rick Rieder di BlackRock ritiene che la banca centrale americana potrebbe ripensarci e optare per lo status quo in dicembre.
Il manager di hedge fund, Paul Tudor, ritiene che la Fed non alzerà i tassi nel 2019 perché il calo dei prezzi della commodity minaccia un rallentamento dell'economia.