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STATI UNITIPiù donne nel cda, la California si colora di rosa

02.10.18 - 08:32
Le società quotate con sede nello stato dovranno avere almeno una donna nei loro consigli di amministrazione entro la fine del prossimo anno
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Più donne nel cda, la California si colora di rosa
Le società quotate con sede nello stato dovranno avere almeno una donna nei loro consigli di amministrazione entro la fine del prossimo anno

LOS ANGELES - Scattano le quote rosa in California: le società quotate con sede nello stato dovranno avere almeno una donna nei loro consigli di amministrazione entro la fine del prossimo anno.

L'obbligo diventa legge con la firma del governatore Gerry Brown e la Silicon Valley si prepara. Apple, Google, Facebook e molti altri colossi tecnologici hanno infatti sede in California e dovranno adeguarsi alle nuove norme. Chi non lo farà sarà multato: 100.000 dollari per la prima infrazione e poi 300.000 per le successive.

«È il momento per i consigli di amministrazione di includere coloro che rappresentano più della metà della popolazione americana», dice Jerry Brown, il governatore della California, firmando la legge e rendendola quindi operativa.

La nuova norma prevede per le aziende che hanno un cda con più di sei membri di avere almeno tre donne nel consiglio, mentre alle start up che puntano a quotarsi in Borsa è richiesto almeno una donna nel cda.

Se le norme fossero operative da subito la maggior parte dei colossi della Silicon Valley sarebbero in violazione della legge: Facebook e Google hanno infatti due donne in cda ma hanno consigli con oltre sei membri e quindi dovrebbero averne almeno una terza. Per loro l'obbligo delle quote rosa scatterà nel 2021, termine entro il quale dovranno nominare nel proprio cda almeno un'altra donna.

L'iniziativa della California, capofila in misure 'innovative' negli Stati Uniti, potrebbe dare il via libera a leggi simili in molti altri stati. Ma allo stesso tempo ci si attende che sollevi molte critiche e azioni legali.

La Chamber of Commerce della California ha già criticato la norma mettendo in evidenza che viola la costituzione perchè mette le società nella posizione di respingere o sostituire uomini nei loro consigli di amministrazione. Nell'era del #MeToo però si tratta di critiche che potrebbero cadere nel vuoto e, anzi, rischiano di avere effetti controproducenti.

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