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STATI UNITITesla teme un futuro senza Elon Musk

28.09.18 - 18:24
L'azione legale per frode avviata nei suoi confronti dall'autorità di vigilanza Sec punta, fra l'altro, a vietargli ogni carica in aziende quotate
Keystone
Tesla teme un futuro senza Elon Musk
L'azione legale per frode avviata nei suoi confronti dall'autorità di vigilanza Sec punta, fra l'altro, a vietargli ogni carica in aziende quotate

NEW YORK - Il costruttore automobilistico americano Tesla crolla in borsa, arrivando a perdere il 12% e scendendo ai minimi dal 2015, sui timori di un futuro senza Elon Musk, un'ipotesi finora impensabile.

Fondatore, amministratore delegato, presidente e maggiore azionista, Musk è anche il volto del colosso delle auto elettriche. E ora la sua permanenza alla guida della società è in bilico, nonostante la piena fiducia nella sua leadership da parte del consiglio di amministrazione: l'azione legale per frode avviata nei suoi confronti dall'autorità di vigilanza Sec punta, fra l'altro, a vietargli ogni carica in aziende quotate, inclusa Tesla.

Il timore di un'uscita forzata di Musk spaventa gli investitori e gli analisti convinti che, nonostante le sue gaffe, sia il motore creativo di Tesla, divenuta sotto la sua guida la casa automobilistica americana che vale di più, oltre 50 miliardi di dollari. La richiesta della Sec di vietare a Musk ogni carica in società quotate avrà probabilmente ripercussioni su tutta Corporate America e sulle sue modalità di comunicazione, spingendo a rivedere l'uso di Twitter.

L'azione legale della Sec prende le mosse proprio da un tweet di Musk, appassionato di cinguettii. I 140 caratteri incriminati sono quelli del 7 agosto, quando Musk annunciò la sua intenzione di effettuare un delisting di Tesla a 420 dollari per azione, assicurando che i fondi per la transazione erano disponibili. Un tweet che aveva colto tutti di sorpresa, tanto che alcuni avevano pensato si trattasse di uno scherzo. A far ipotizzare che fosse una battuta era il numero '420' che, nella cultura della marijuana, indica proprio il fumare. La Sec crede proprio a questa lettura.

Nell'accusare il miliardario visionario, l'autorità americana bolla le sue affermazione come ''false'' e ''ingannevoli'': «Le dichiarazioni, diffuse via Twitter, indicavano falsamente che se avesse voluto, sarebbe stato virtualmente in grado di operare un delisting di Tesla a un prezzo di acquisto che rifletteva un premio sostanziale rispetto ai livelli di Tesla, che i fondi per la transazione multi miliardaria erano assicurati e che l'unica mossa da attendere era il voto degli azionisti», spiega la Sec. Musk respinge le accuse e dicendosi «profondamente rattristato e deluso», parla di azione ingiustificata da parte delle autorità.

È probabile che dietro le quinte Musk e la Sec siano in trattative per raggiungere un accordo e patteggiare sulle accuse. Un'intesa sembrava a portata di mano poco prima che la causa fossa annunciata, all'ultimo minuto però Musk ci ha ripensato e ha fatto un passo indietro. Se a un certo punto fosse costretto a lasciare, Tesla si ritroverebbe senza il suo leader visionario e soprattutto con una panchina risicata di manager in grado di sostituirlo. Una delle ipotesi potrebbe essere attingere dal consiglio di amministrazione, dove siedono fra gli altri James Murdoch, il figlio del tycoon Rupert Murdoch; Brad Buss, l'ex chief financial officer di SolarCity prima che fosse acquistata da Tesla nel 2016; e Robyn Denholm, della società di comunicazioni australiana Telstra.

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