Il timore è che le auto prodotte negli stabilimenti che non rispettano le nuove regole possano essere soggette a dazi del 2,5%
NEW YORK - Le case automobilistiche mondiali a caccia dei dettagli dell'accordo commerciale fra Stati Uniti e Messico. L'intesa impone regole più stringenti per le esportazioni di auto dal Messico agli Stati Uniti, incluso l'obbligo che il 75% del contenuto sia prodotto in uno dei due paesi.
L'accordo prevede inoltre che il 40-45% del contenuto dell'auto sia prodotto da lavoratori che guadagnano almeno 16 dollari l'ora, una misura voluta per scoraggiare i costruttori a delocalizzare in Messico per via di salari più bassi.
Ma molti dettagli - affermano gli esperti - restano incerti, inclusa la clausola di retroattività per la produzione esistente. Il timore è che le auto prodotte negli stabilimenti che non rispettano le nuove regole possano essere soggette a dazi del 2,5%, che andrebbero applicati a 1,2 milioni di vetture su un totale di 2,3 milioni esportate lo scorso anno dal Messico agli Stati Uniti. A preoccupare è inoltre la possibilità che i nuovi impianti, se non a norma, possano essere soggetti a dazi del 20-25%.