Prima a bordo senza pagare, poi in stiva (ma gratis) e ora solo a pagamento e i viaggiatori non ci stanno. Gli esperti: «Aerei troppo pieni»
DUBLINO - Ogni volta che si prende un volo Ryanair, e chi lo fa di frequente lo sa, è sempre meglio dare un'occhiata al regolamento riguardante il bagaglio a mano. Negli anni, infatti, le cose sono cambiate parecchio: da peso a dimensioni, fino... praticamente a scomparire.
Già perché da quest'anno, e molti vacanzieri lo hanno scoperto sulla propria pelle, sui voli della compagnia low-cost irlandese il bagaglio a mano può essere imbarcato solo in stiva (gratuitamente) oppure pagando (con l'imbarco priority) assieme a una borsa piccola.
Da novembre le cose cambieranno ancora: sarà possibile portare a bordo esclusivamente una piccola borsa. Il bagaglio a mano, invece, potrà essere portato a bordo con l'opzione priority (da 6euro) per un numero limitato di passeggeri. Gli altri dovranno mollare il loro trolley/borsone al check-in dove sarà però applicata una tariffa ridotta per tutte quelle inferiori ai 10 kg.
La novità non è piaciuta per niente ai viaggiatori che hanno già accusato l'azienda di voler lucrare su tutto il possibile. Ryanair però dichiara che entrambe le misure applicate nel 2018 sono figlie della volontà di accelerare i tempi e semplificare la logistica (e non di fare cassetta). «Influenzeranno solo il 40% dei nostri clienti, il 60% già usa il priority oppure non viaggia con un trolley come bagaglio a mano», ha dichiarato l'azienda.
Stando al Guardian, che ha interpellato diversi esperti del settore, in fin dei conti potrebbe anche essere vero. Come mai? «Perché le tariffe applicate da Ryanair per queste novità non sono così significative, anche contando il prezzo mediamente ridotto del biglietto aereo». E, soprattutto, se offrono la possibilità di portare a bordo il bagaglio in maniera limitata «allora il problema sono veramente le cappelliere troppo piene».
Il motivo? Sempre stando agli esperti negli ultimi anni gli aerei volano «con una quantità di passeggeri quasi sempre superiori al 90% della capacità», un aumento sistemico che porta ad accumulare ritardi sempre più importanti in una tabella di marcia che invece è sempre più stretta.