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STATI UNITIFacebook ha bannato un'app, è la seconda volta che succede

23.08.18 - 11:39
La prima è stata quella di Cambridge Analytica, 400 altre invece sono state sospese. I creatori dell'app bandita: «Sapevano bene quello che facevamo»
Keystone
Facebook ha bannato un'app, è la seconda volta che succede
La prima è stata quella di Cambridge Analytica, 400 altre invece sono state sospese. I creatori dell'app bandita: «Sapevano bene quello che facevamo»

SAN FRANCISCO - Facebook ha annunciato che ha rimosso l'applicazione  myPersonality per «uso improprio di dati personali» e ne ha sospese altre 400. Ne dà notizia il portale TechCrunch stando al quale l'app, realizzata per fini di ricerca dal Centro Psicometrico di Cambridge (non legato in alcun modo con Cambridge Analytica) , non sarebbe più attiva dal 2012.

La mossa fa parte di una campagna di auto-regolamentazione iniziata questa primavera dopo l'esplosione dell'omonimo scandalo. «Siamo convinti che myPersonality abbia violato le nostre linee guida utilizzando in maniera impropria informazioni personali, abbiamo tentato di aprire un dialogo con i creatori ma senza successo», ha spiegato il social network

myPersonality era un applicazione popolare, a quiz «per capire che tipo sei», che incentivava la condivisione. È stata scaricata da quasi 4 milioni di persone i cui dati sono stati utilizzati dal Centro e da diversi altri enti accademici (con i quali erano stati condivisi) per redigere diversi studi sui comportamenti umani sui social network. Per un certo periodo di tempo (e per una svista), l'immensa mole di informazioni sensibili, era stata messa online da scaricare in maniera più o meno indiscriminata.

«Facebook sapeva bene cosa stavamo facendo, come non poteva? Dopo tutti questi anni e dopo che tutte quelle pagine di studi - basate su quei dati - sono stati pubblicati da dozzine di università diverse», ha dichiarato al portale uno dei creatori dell'app e ricercatore presso il Centro David Stillwell, «è davvero strano che adesso se ne esca così e dica di non sapere nulla...»

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