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Si parla di 6,2 milioni di euro per risolvere un processo di concorrenza sleale a causa di «aiuti pubblici illeciti» ricevuti dal ramo francese di AutoPostale
BERNA - La Posta svizzera ha annunciato oggi di aver raggiunto un accordo transattivo nell'ambito del contenzioso per concorrenza sleale che opponeva da anni le sue controllate francesi CarPostal France (CPF) e CarPostal Interurbain (CPI) e tre concorrenti locali nel trasporto di passeggeri. Costoro riceveranno una indennità complessiva di 6,2 milioni di euro, circa 7,1 milioni di franchi.
La transazione extragiudiziale è stata conclusa con le società Cars Faure, Cars Berthelet e Réunir Dauphiné «nell'ambito del contenzioso dinanzi alla Corte d'appello di Parigi» da esse avviato per concorrenza sleale, scrive la Posta in una breve nota diramata oggi.
L'intesa - aggiunge - è stata conclusa «in modo da rispettare gli interessi di ogni parte e permettere alle varie parti della controversia di concentrarsi d'ora in poi sulla propria attività professionale in un clima disteso».
AutoPostale Svizzera aveva deciso, nell'ottobre 2017, di ricorrere in appello contro la sentenza del Tribunale commerciale di Lione che la condannava a pagare 10,6 milioni di euro alle imprese concorrenti.
Per i giudici, CarPostal France ha ottenuto aiuti pubblici illeciti di provenienza elvetica che le hanno consentito di sbaragliare la concorrenza locale con prezzi da questa giudicati troppo bassi.
