La decisione della giustizia tedesca è alle porte, il Ceo di Volkswagen è accusato di frode già negli Usa e rischia fino a 25 anni
BERLINO - La decisione della Procura tedesca di Braunschweig su una possibile incriminazione dell'ex ceo di Volkswagen Martin Winterkorn è alle porte.
La giustizia tedesca, che indaga sull'ex top manager e su altri 38, nell'ambito dell'inchiesta sul dieselgate, ha lavorato a stretto contatto con i magistrati americani, secondo quanto scrive oggi la Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Intanto anche il consiglio di sorveglianza del colosso di Wolfsburg verifica la possibilità di chiedere dei risarcimenti, a causa dello scandalo sulle manipolazioni dei motori. Ed è die Welt a scrivere che per questo Winterkorn rischia di rimetterci l'intero patrimonio privato personale.
Il dieselgate finora è costato 26 miliardi di euro alla Volkswagen. Negli Usa, Winterkorn è stato accusato di frode e cospirazione e rischia fino 25 anni di carcere.
L'estradizione però non è in questione: la Germania non consegna i cittadini a paesi terzi, solo agli Stati dell'Ue e a tribunali internazionali, in base a una legge costituzionale.