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STATI UNITILe banche più deboli? Sono in Europa

18.04.18 - 14:44
I bilanci sono stati rafforzati ma gli sforzi devono continuare, afferma il Fondo monetario internazionale. Rischi finanziari elevati in Cina
Keystone / EPA
Christine Lagarde, manager dell'Fmi.
Christine Lagarde, manager dell'Fmi.
Le banche più deboli? Sono in Europa
I bilanci sono stati rafforzati ma gli sforzi devono continuare, afferma il Fondo monetario internazionale. Rischi finanziari elevati in Cina

NEW YORK - Le banche hanno rafforzato i loro bilanci ma gli sforzi devono continuare. Lo afferma il Fondo monetario internazionale (Fmi), invitando a non mollare la presa soprattutto in Europa dove sono concentrate le banche più deboli, quelle con il maggior numero di non performing loan.

Le azioni delle autorità europee hanno contribuito a far ridurre lo stock di npl, che comunque restano - si evince dalle tabelle del Fmi - sopra gli 800 miliardi di euro e concentrati soprattutto in Irlanda, Italia e Spagna.

«Un graduale ritiro» delle politica monetaria accomodante e una comunicazione chiara da parte delle banche centrali sono due fattori essenziali per «ancorare le aspettative del mercato e prevenire la volatilità». Lo afferma il Fondo monetario internazionale (Fmi), sottolineando che «per affrontare le debolezze finanziarie ed evitare di mettere la crescita a rischio, le autorità dovrebbero anche ricorrere ad appropriati strumenti micro e macroprudenziali».

Aumentati i rischi - I rischi per la stabilità finanziaria e la crescita economica nel breve e medio termine sono aumentati: «Con le banche centrali che continuano a normalizzare la loro politica monetaria, le debolezze finanziarie lasciano intravedere una strada piena di insidie», che potrebbe mettere in pericolo la crescita. L'Fmi invita «investitori e politici» a prendere consapevolezza dei rischi associati all'aumento dei tassi di interesse dopo anni di basso costo del denaro e bassa volatilità.

La politica monetaria accomodante ha in qualche modo favorito squilibri finanziari ed eccessive prese di rischio, innescando una caccia ai rendimenti. Ora sta alle autorità «assicurare che la strada della normalizzazione sia dolce» spiega il Fmi guardando ai mercati finanziari che scommettono su un rialzo graduale dei tassi di interesse, ma rischiano di essere colti alla sprovvista da un aumento a sorpresa dell'inflazione.

«Un aumento più veloce» delle attese dei tassi di interesse negli Stati Uniti a causa di un'accelerazione dell'inflazione rischia di tradursi in una «stretta delle condizioni finanziarie globali» mette in evidenza il Fondo. In questo contesto la Banca centrale europea (Bce), «non avanti come la Fed nel processo di normalizzazione, potrebbe essere costretta a rispondere» con ulteriori misure accomodanti.

Il Fmi invita quindi le autorità e i partecipanti al mercato a non «compiacersi e a essere consapevoli del rischio di un'elevata volatilità» che si manifesta in modo repentino.

Vigilare sui cripto asset - I cripto asset non sembrano al momento porre rischi alla stabilità finanziaria. Ma potrebbero farlo in futuro: per questo è necessario che le autorità siano «agili e innovative» nel «contrastare» i pericoli legati a un loro possibile uso più diffuso. Lo afferma il Fondo monetario internazionale (Fmi).

I cripto asset hanno il potenziale di «unire i benefit delle valute tradizionali con quelli delle commodity». La tecnologia sottostante ai cripto asset «può inoltre portare a un'infrastruttura di mercato più efficiente».

I cripto asset mancano delle tre funzioni basiche delle valute e rappresentano solo una piccola quota del sistema finanziario globale. Il loro valore di mercato è meno del 3% del bilancio totale delle banche centrali del G4 (Bank of England, Bank of Japan, Fed e Bce), dice il Fmi. Il Bitcoin da solo rappresenta il 47% del valore di mercato dei cripto asset, mentre Etherum e Ripple rappresentano rispettivamente il 15% e l'8%. Il volume di scambi medio sulle 18 maggiore piattaforme è di 30 miliardi di dollari, «anche se la liquidità tende a essere concentrata su pochi» cripto asset. Le piattaforme di scambio dei cripto asset sono un «rischio per gli investitori, data la loro opacità e la mancanza di regole».

«È impossibile sapere come e quanto i cripto asset trasformeranno l'infrastruttura finanziaria. Ma prima di poterlo fare in modo significativo e duraturo devono guadagnarsi la fiducia e l'appoggio dei consumatori e delle autorità finanziarie» aggiunge il Fmi, precisando come i maggiori timori legati ai cripto asset sono il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo.

Rischi finanziari elevati in Cina - Nonostante le azioni intraprese da Pechino, il sistema finanziario cinese presenta numerose debolezze. Il sistema bancario della Cina, che vale «250.000 miliardi di yuan (il 300% del Pil), è strettamente legato alle banche ombra» e questo pone rischi alla stabilità finanziaria. «I rischi restano elevati, e le banche piccole sono quelle più vulnerabili»: «È essenziale che la Cina affronti i rischi per promuovere la stabilità finanziaria».

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