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FRANCIASchmolz+Bickenbach: sì del tribunale all'acquisizione di Asco

29.01.18 - 11:23
La contrattazione delle azioni dell'azienda siderurgica svizzera è stata sospera in mattinata
Keystone
Schmolz+Bickenbach: sì del tribunale all'acquisizione di Asco
La contrattazione delle azioni dell'azienda siderurgica svizzera è stata sospera in mattinata

STRASBURGO - Il gruppo siderurgico lucernese Schmolz+Bickenbach (S+B) ha ricevuto il via libera da parte di un tribunale di Strasburgo all'acquisizione dei principali impianti in Francia di Asco Industries, società attualmente in regime di "redressement judiciaire", una sorta di moratoria concordataria.

La gran parte del personale nelle sedi rilevate sarà mantenuta, ha indicato oggi S+B. Nel 2016 Asco ha realizzato nel 2016 un fatturato di 373 milioni di euro (434 milioni di franchi) con 1400 dipendenti. Fra i suoi clienti figurano importanti imprese quali Renault, Bosch, Fiat, Toyota, BMW e SNCF, le ferrovie francesi.

Da parte sua S+B, azienda che produce acciai speciali, presenta ricavi per 2,3 miliardi di euro (la contabilità aziendale viene tenuta nella moneta europea) e un organico di 8900 persone. Obiettivo dell'acquisizione, che avrà effetto al primo febbraio 2018, è fare di S+B un leader europeo nel settore dell'acciaio di alta qualità.

Schmolz+Bickenbach aveva comunicato lo scorso 19 dicembre l'intenzione di rilevare Asco. Aveva a tal proposito offerto 135 milioni di euro, una cifra aumenta a 195 milioni a metà gennaio. In corsa per Asco vi era anche Liberty House, il comparto industriale della società inglese GFG (Gupta Family Group).

In attesa della comunicazione giudiziaria la contrattazione delle azioni di Schmolz+Bickenbach è stata sospesa stamani alla Borsa svizzera. Gli scambi sono ripresi alle 10.30, con il titolo in progressione di circa il 2% rispetto a ieri. Dall'inizio dell'anno il valore è calato del 5%.

Il titolo Schmolz+Bickenbach è un tipico "penny stock", dal valore cioè inferiore al franco. Questo tipo di azioni sono molto volatili e per la loro natura sono spesso considerate particolarmente rischiose. Ai suoi massimi, nel 2007, il titolo costava oltre 13 franchi.
 
 

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