Un ritiro più "soft" costerebbe circa 17 miliardi in versamenti nel bilancio Ue
LONDRA - Il Regno Unito potrebbe alleggerire la linea negoziale sulla Brexit indicata finora dalla premier conservatrice Theresa May, accettando di continuare a versare una quota al bilancio Ue almeno fino al 2020 in cambio di un accordo transitorio sul mercato unico. Lo affermano fonti governative di alto livello citate oggi dal Daily Telegraph, giornale filo Tory, secondo cui Londra spera così di mantenere durante l'ipotetica fase di transizione almeno un piede in quel "single market" caro agli interessi della City.
Il progetto, dicono le fonti, è al momento «attivamente discusso» dal team negoziale britannico guidato dal ministro per la Brexit, David Davis: peraltro netto, come la stessa May, nel ritenere inevitabile l'uscita finale del regno non solo dall'Unione, ma pure dal mercato unico. Il costo della possibile intesa di "transizione" è calcolato in 17 miliardi di euro, pari al "buco" che si verrebbe a creare nel bilancio comunitario col divorzio immediato e totale di Londra al termine dei negoziati: vale a dire di qui a due anni.