L'azienda chiede ai suoi clienti di usare il servizio «a prescindere dalla razza, dalla religione, dalla nazionalità di origine, dall'identità di genere e dall'orientamento sessuale»
NEW YORK - Airbnb contro le discriminazioni razziali. Dopo mesi di critiche, il colosso delle stanze e delle case in affitto rivede la propria politica, chiedendo ai suoi clienti di usare il servizio «a prescindere dalla razza, dalla religione, dalla nazionalità di origine, dall'identità di genere e dall'orientamento sessuale».
In un rapporto di 32 pagine, Airbnb risponde alle critiche con le quali i padroni di casa sono accusati di essere in grado di bocciare i potenziali affittuari sulla base della razza, della religione e del genere. Uno studio dell'Università di Harvard ha infatti messo in evidenza che gli affittuari con nomi che suonano come afro-americani hanno maggiori difficoltà ad affittare le camere. Nei mesi scorsi Gregory Selden ha avviato una class action contro Airbnb, denunciando che gli è stato rifiutato l'affitto di una stanza perché afroamericano.