Cerca e trova immobili

UNIONE EUROPEALa BCE lascia i tassi di interesse invariati

08.09.16 - 15:21
L'economia dell'area euro è «solida ma lo scenario base rimane soggetto a rischi al ribasso», ha affermato il presidente Draghi
La BCE lascia i tassi di interesse invariati
L'economia dell'area euro è «solida ma lo scenario base rimane soggetto a rischi al ribasso», ha affermato il presidente Draghi

FRANCOFORTE - La Banca Centrale Europea (BCE) ha lasciato invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%.

Nel comunicato emesso al termine della riunione odierna, il Consiglio direttivo della BCE scrive che "continua ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento si mantengano su un livello pari o inferiore a quello attuale per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attività".

D'altro canto l'istituto con sede a Francoforte ribadisce che porterà avanti il piano di acquisti "Quantitative Easing" (QE) fino al marzo 2017 "o oltre se necessario", mantenendo gli acquisti di asset al ritmo di 80 miliardi di euro al mese.

«Rischi al ribasso» - L'economia dell'area euro è «solida ma lo scenario base rimane soggetto a rischi al ribasso». Lo afferma il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi nella conferenza dopo il consiglio direttivo.

L'istituto ha rivisto leggermente al rialzo le previsioni del Pil per il 2016 e limato quelle per il 2017: quest'anno la crescita sarà pari all'1,7%, contro l'1,6% di giugno, mentre nel 2017 sarà dell'1,6% a rispetto alla precedente dell'1,7%. Nel 2018 la stima è dell'1,6%. Per quanto riguarda l'inflazione le previsioni sono immutate: 0,2% nel 2016, 1,2% nel 2017 e 1,6% nel 2018.

Al momento non vi sono «cambiamenti sostanziali» nelle previsioni per giustificate un cambio dell'azione della banca, ha proseguito Draghi. «Non abbiamo discusso dell'estensione del programma di acquisti (Qe)».

La Bce è cosciente del fatto che i tassi negativi «hanno delle conseguenze» e rappresentino «una sfida» per le banche ma «non devono essere usati come giustificazione per ogni cosa che non va bene ora» fra gli istituti di credito, ha proseguito Draghi.

Le indagini mostrano come «il credito stia raggiungendo le imprese non finanziarie e la nostra politica è stata molto effettiva». «Il credito sta crescendo costantemente dal 2014» e «la trasmissione della politica monetaria non ha mai funzionato meglio di oggi».

«Non ci sono dubbi sulla nostra volontà, capacità e abilità di azione», ha proseguito.

Il consiglio non ha discusso opzioni di helicopter money (la stampa di denaro da parte della banca centrale e la sua distribuzione direttamente ai cittadini senza intermediari e a fondo perduto) o di acquisto di azioni, ha aggiunto Draghi.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE