Cerca e trova immobili

STATI UNITIEbola, la famiglia che ospitava Duncan "prigioniera" in casa

03.10.14 - 07:23
Nessuno se la sente di entrare per pulire l'appartamento. Cameraman positivo al virus, sarà rimpatriato
Foto Reuters
Ebola, la famiglia che ospitava Duncan "prigioniera" in casa
Nessuno se la sente di entrare per pulire l'appartamento. Cameraman positivo al virus, sarà rimpatriato

DALLAS - Prigionieri per quasi una settimana della casa dove è scoppiato il primo caso di Ebola fuori dal continente africano. Una settimana dopo che Thomas Duncan si è ammalato e quattro giorno dopo che è stato messo in isolamento in ospedale a Dallas, la famiglia che lo ospitava si trova ancora nella stessa casa potenzialmente contagiosa. Ancora presenti le lenzuola e gli asciugamani sporchi del malato nell'appartamento perché nessuno finora se l'è sentita di entrare per prelevarli.

L'ammissione delle autorità sanitarie texane ha preceduto di poco l'annuncio che la famiglia verrà trasferita altrove. La difficoltà, hanno spiegato le autorità, è stata finora di trovare il personale paramedico specializzato per ripulire l'appartamento in condizioni di sicurezza.

"Avremmo dovuto pulire l'appartamento subito ma abbiamo avuto difficoltà a trovare chi facesse il lavoro", ha detto l'assessore alla salute David Lakey. L'isolamento prevede che i quattro non lascino la casa e non ricevano visite fino alla fine delle tre settimane di incubazione del virus.

Cameraman positivo, sarà rimpatriato - Un cameraman freelance americano impiegato dalla Nbc News in Liberia è risultato positivo al test dell'Ebola e sarà rimpatriato negli Usa per cure mediche con un volo privato. 

Lo rende noto la stessa Nbc, aggiungendo che il cameraman, di cui non riferisce il nome su richiesta della sua famiglia, ha 33 anni: ha avvertito i sintomi della malattia ieri ed è risultato positivo al test poco più di 24 ore dopo. È il quarto americano che contrae l'Ebola in Liberia.

Ats Ans

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE